Vittoria per la libertà di religione
Una sentenza della Corte di Cassazione apre il futuro per la Chiesa di Scientology.
Ulteriori prove confermano una campagna da parte di oppositori corrotti che servono interessi economici.
La Suprema Corte di Cassazione apre il futuro per la Chiesa di Scientology.
Prove rivelano una campagna di oppositori corrotti al servizio di interessi personali
Oltre nove mesi dopo che la Corte Suprema di Cassazione ha emesso la sua storica sentenza che sostiene la libertà religiosa, la Chiesa di Scientology ha continuato ad assumere un ruolo più prominente nella società italiana.
Durante lo stesso periodo, ciò che la Chiesa affermava, e cioè di soffrire di una ingiusta discriminazione da parte di corrotti, è stato provato nel modo più convincente: molti di coloro che accusavano la Chiesa sono finiti essi stessi in tribunale: colpevoli di attività illegali.
Lo scorso ottobre, la 6a sezione penale della Corte di Cassazione ha deciso in meno di tre ore l’annullamento di una sentenza emessa nel dicembre 1996 dalla Corte d’Appello di Milano, che non solo metteva in discussione la natura religiosa di Scientology, ma anche quella di tutte le minoranze religiose in Italia.
La sentenza ha inoltre fugato molte dicerie riguardo Scientology che erano state introdotte nel processo dall’istruttoria e accettate dalla corte di merito. La Corte di Cassazione ha descritto tali critiche come ’illogiche’ ed ha affermato che sono “lontane dall’importanza che la corte [d’Appello] le aveva attribuito.”
Le insinuazioni possono essere rese veritiere e biasimevoli, “ma solo ad una prima lettura estrapolata dal contesto. Con uno scrutinio più accurato ed esaminate nel giusto contesto, le attività della Chiesa sono senza eccezione, comuni a tutti i movimenti religiosi.”
Giuliano Pisapia, presidente della Commissione Giustizia della Camera, ha dichiarato: “È una sentenza importante e coraggiosa che stabilisce un principio fondamentale per una società democratica, un principio molto importante nel caso di minoranze religiose, la cui protezione è la base dello stato di diritto previsto dalle leggi....”
La sentenza è stata salutata come una importante vittoria per la libertà di religione e come la fine di un processo che, iniziato quasi 20 anni fa, si regge su ingiustizie e interessi personali corrotti.
La “motivazione” dell’attacco nei confronti della religione di Scientology, fu resa nota pubblicamente nel 1980 in un rapporto dell’Ispettorato Provinciale del Lavoro di Milano che riferiva all’autorità giudiziaria l’esito di “accertamenti svolti in relazione a due esposti anonimi”.
L’autore degli esposti anonimi era contrariato perché la sua giovane amante, con la quale tradiva la moglie, lo aveva lasciato dopo essersi avvicinata a Scientology ed aver compreso che ciò che stava accadendo non era giusto, decidendo di interrompere la loro relazione.
Lo stesso, riconobbe di aver sbagliato nell’accusare la Chiesa e confessò che la sua denuncia conteneva delle informazioni false: “Il mio esposto all’Ispettorato del Lavoro, per le ragioni di cui sopra, contiene dati assolutamente erronei ed è perciò da considerarsi nullo.”
Perché l’inchiesta non si fermò quando fu accertato che le denunce originali erano pretestuose fin dall’inizio? Perché questo era l’unico pretesto esistente per l’attacco.
Rivelate le ragioni nascoste
Coloro che hanno come unica fonte di informazione sulla Chiesa di Scientology i mezzi d’informazione, si saranno trovati di fronte ad una contraddizione sconcertante. Da una parte, la stampa ha sensazionalizzato i 17 anni di battaglie legali. Per contro, la stampa ha regolarmente parlato di una nuova religione in rapida crescita, aperta a chiunque e costantemente encomiata per i suoi efficaci progetti per la comunità, in particolare per il suo instancabile impegno contro la droga e i pericoli che essa rappresenta.
Ma c’è un’altra cosa per cui la Chiesa di Scientology è nota e che aiuta a fare luce su questa apparente contraddizione esistente nei mezzi d’informazione.
Probabilmente, più di qualsiasi altra cosa, la Chiesa di Scientology è nota in Italia e nel mondo per la sua costante campagna volta a sradicare le violazioni ai diritti umani provenienti dal campo psichiatrico.
Adesso, i tempi: giusto un anno prima che iniziasse l’attacco alla Chiesa di Scientology, un gruppo di fedeli di Scientology aveva fondato la sezione italiana del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU), il cui grande impegno nel ripulire il campo della salute mentale è stato riconosciuto da organismi internazionali quali le Nazioni Unite e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (vedi “Alla fine giustizia”, pagina 8).
La prima importante denuncia del CCDU, che aveva a che fare con dei micidiali esperimenti psichiatrici avvenuti all’ospedale psichiatrico di Mombello, era stato ripreso dalla stampa internazionale ed aveva causato un serio imbarazzo alla psichiatria. Il risultato? Gli psichiatri reagirono come chi ha qualcosa da nascondere: invece che intraprendere azioni per correggere le pratiche mortali all’interno della loro professione, cercarono di zittire la Chiesa e il CCDU.
Anelli della stessa catena
Uno dei primi ad allarmarsi per il lavoro del CCDU pare sia stato Adriano Ossicini, pupillo di uno dei più tristemente famosi psichiatri di tutti i tempi, Ugo Cerletti, che aveva apertamente dichiarato di aver “inventato” l’elettroshock dopo avere osservato quanto fosse efficace nell’ammazzare i maiali. Ossicini, che ha lavorato all’Opera Nazionale Maternità e Infanzia (OMNI), è stato un pioniere dell’uso dell’elettroshock sui bambini.
Sebbene l’OMNI sia stato chiuso nel 1975 in seguito ad abusi riscontrati sui bambini, che vennero trovati incatenati ai loro letti, Ossicini era ancora attivo come psichiatra quando, cinque anni dopo, il CCDU denunciò gli orrori all’ospedale psichiatrico di Mombello.
È interessante notare come il giudice istruttore di Milano Guicla Mulliri, alla quale venne affidato l’incarico di portare avanti l’inchiesta nei confronti della Chiesa di Scientology, sia stata in buoni rapporti con Ossicini. A prescindere da ciò che accadde tra Ossicini e la Mulliri, lo zelo con cui il il giudice istruttore ha tentato di zittire la Chiesa e il CCDU è assai palese.
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Gli scientologist da lungo tempo sostengono la libertà religiosa per tutti gli italiani
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Il tempo porta la verità a galla
Durante il corso dell’inchiesta, nel 1986, la Mulliri diede ordine alla polizia tributaria di infiltrarsi nella Chiesa di Scientology, come da rapporto del colonnello Guido Schettino: “... in aderenza a quanto disposto dalla S.V. sono state eseguite facendo inserire, sotto mentite spoglie, i predetti sottufficiali nella succitata organizzazione [la Chiesa di Scientology di Milano] nei giorni 19, 20 novembre 1986.”
Schettino era veramente qualificato per quel ruolo. Più tardi fu costretto a patteggiare una condanna per corruzione e concussione, reati commessi nello stesso periodo in cui stava conducendo indagini a livello nazionale per conto del giudice istruttore Guicla Mulliri. I rapporti di polizia prodotti da Schettino e dai militari che hanno condotto le indagini nei confronti di Scientology, danno un’idea di come egli abbia influenzato con le sue convinzioni ’colpevoliste’, pervicacemente sostenute, l’esito dell’inchiesta, e quindi il successivo rinvio a giudizio.
Schettino, ad ogni modo, non è l’unico ad aver indagato sulle Chiese di Scientology italiane negli anni ’80 ed essere poi accusato di reati di concussione e/o corruzione. Sono infatti 11 gli ex-militari condannati per questo tipo di reati. Uno di questi è Giacomo Giaminardi, all’epoca Maresciallo Capo della Guardia di Finanza, arrestato perché “pretendeva soldi da noti commercianti e imprenditori per chiudere un occhio sulle inchieste fiscali che doveva svolgere.” (La Stampa, 14 novembre 1995). La Guardia di Finanza di Torino scambiava i rapporti e coordinava le proprie attività con Guido Schettino nell’ “inchiesta” sulle Chiese di Scientology. I risultati delle sue indagini a Torino, svolte mentre commetteva i reati per cui è stato in seguito condannato, hanno dato origine ad un processo conclusosi a Torino nel marzo 1996 con l’assoluzione di 21 imputati, tutti membri della Chiesa di Scientology di Torino, con il pieno riconoscimento della natura religiosa di Scientology: “Dalle indagini svolte e dai riscontri suggeriti dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale si è potuto appurare la natura religiosa dell’ente e dell’attività svolta dallo stesso.” L’istruttoria dibattimentale, che comprendeva varie perizie contabili ed un ricorso alla Corte Costituzionale (la quale ha dato ragione agli ’imputati’ scientologist), aveva evidenziato errori madornali commessi dai finanzieri, le cui indagini svolte nella Chiesa di Scientology torinese sono state conglobate negli atti del processo milanese, il cui ultimo atto è la sentenza della Corte di Cassazione dello scorso ottobre.
La stessa conclusione hanno avuto le indagini svolte dall’(ex) capitano della Guardia di Finanza di Novara, Pier Emilio Guaragna, il quale, su mandato del Procuratore Nicola Cerrato, partecipò nel 1981 alle indagini sulla Chiesa di Scientology locale, o quelle di Giuseppe Capone, (ex) brigadiere, uno dei militari inviati sempre da Cerrato nella sede di Scientology di Milano all’inizio degli anni ’80, o quelle ancora del reo confesso e primo tra gli arrestati per reati di corruzione tra i finanzieri, di Francesco Nanocchio, che il 4 dicembre 1986 eseguì, assieme ad altri colleghi, la perquisizione e il sequestro nella Chiesa di Scientology milanese.
Sono 73 i militari della Guardia di Finanza messi sotto inchiesta per associazione per delinquere dai giudici del pool di Mani Pulite. Solo pochi mesi fa il pool ha fatto marcia indietro chiedendo l’archiviazione collettiva per l’accusa di associazione per delinquere, mentre rimangono in piedi le accuse di corruzione o concussione. Nonostante l’alto numero di militari coinvolti, il danno per la Guardia di Finanza sarebbe stato gravissimo se l’accusa di associazione per delinquere fosse stata confermata.
Il danno arrecato alle migliaia di fedeli di Scientology italiani dagli accusatori corrotti, è certamente molto grave
Ma Schettino non è l’unico personaggio coinvolto nell’attacco alla Chiesa di Scientology. Meno di un mese prima della sentenza della Corte di Cassazione, la giustizia si è occupata di un altro dei cospiratori, allorquando il Procuratore aggiunto del Tribunale di Milano Nicola Cerrato è stato iscritto nel registro degli indagati.
Oltre 17 anni fa, all’inizio dell’attacco alla Chiesa di Scientology, troviamo Cerrato quale Procuratore di Milano incaricato di tali indagini.
I mezzi di informazione hanno scritto che pare abbia accettato tangenti per coprire la truffa di un medico, già sotto inchiesta penale, per appropriazione indebita.
Quale che sia il risultato finale dell’inchiesta sulle attività di Cerrato, il suo possibile coinvolgimento nella vergognosa cricca di funzionari corrotti e totalitari, giudici prevenuti e testimoni fasulli nel caso contro la Chiesa di Scientology, fa come minimo nascere un dubbio sulla sua idoneità ad occupare una posizione in un ufficio pubblico.
Nel frattempo la Chiesa di Scientology continua a fornire quei servizi religiosi e spirituali che sono il motivo della sua continua crescita, nonostante i grandi sforzi di coloro che si oppongono alla libertà di religione, e continuerà a difendere i diritti umani per tutti.
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