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Diritti dell’Uomo


Condannati gli esperimenti psichiatrici sul controllo mentale

“Se messi di fronte all’evidenza dei crimini e delle violazioni dei diritti umani, gli psichiatri o sostengono che è successo tutto nel passato, oppure dicono che è stato fatto da qualche professionista ‘marginale’,” ha detto Cestari. “Questo non è vero.”

Cestari ha fatto notare che perfino il primo presidente della WPA, lo psichiatra canadese Ewen Cameron, ha effettuato esperimenti segreti per il controllo delle menti per la CIA, esperimenti dai quali molte delle sue vittime involontarie ne sono uscite morte, pazze o irrimediabilmente danneggiate.

Nel 1988 la CIA acconsentì di pagare 750.000 dollari per ognuna delle vittime insospettate di Cameron sopravvissute, ma le cui vite erano state rovinate dai suoi esperimenti di lavaggio del cervello negli anni ’50.

Cameron era tutt’altro che solo nei suoi esperimenti nello spionaggio politico e militare. Nel 1953, lo psichiatra Paul Hoch, addestrato in Germania, somministrò un’overdose fatale di droga al tennista professionista Harold Blauer. A quel tempo, Hoch stava anche conducendo esperimenti di “controllo della mente” finanziati dalla CIA.

La prova della natura di tali esperimenti è contenuta in documenti della CIA ottenuti attraverso il Freedom of Information Act (Legge sulla Libertà di Informazione).

Riferendosi al lavoro di uno “psichiatra di fama considerevole,” un documento afferma: “... (L)a macchina standard per l’elettroshock potrebbe essere usata in due modi. Una posizione ... produce il normale trattamento tramite shock elettrico (con convulsioni) con amnesia dopo un certo numero di trattamenti. (L)’altra o più bassa posizione della macchina ha prodotto un diverso tipo di shock ... quando era applicata senza convulsioni, aveva l’effetto di far parlare un uomo ...”.

Questo “normale” elettroshock è di fatto la stessa procedura usata oggi come “cura” in tutta Italia e nel resto del mondo.

Le radici della WPA si trovano in questo periodo di pesante sperimentazione nella psichiatrica militare e politica.

Il 1950 vide il primo congresso della “Società Internazionale per l’Organizzazione dei Congressi Psichiatrici Mondiali”, che diventò la WPA dopo il 3° Congresso Psichiatrico Mondiale nel 1961.

La storia della WPA è anche inestricabilmente legata alla World Federation for Mental Health (WFMH - Federazione Mondiale per la Salute Mentale), che fu istituita nel 1952.

Il pesante coinvolgimento degli psichiatri nazisti in entrambe le organizzazioni è innegabile.

Lo psichiatra tedesco Ernst Rudin fu il principale autore della legislazione del 1933 che generò i programmi nazisti per la sterilizzazione di massa e “l’eutanasia”. Nei sei anni successivi, furono effettuate 375.000 sterilizzazioni forzate, più di 300.000 su cosiddetti subnormali, come “deboli di mente”, “schizofrenici” e alcolisti. Questi crimini vengono di solito attribuiti a Hitler, alla Gestapo, o ai nazisti in generale. Ma Rudin stesso si vantò più tardi che “Si dovrebbe innanzi tutto notare che fu soprattutto lo psichiatra che indicò allo stato e al partito gli immensi pericoli genetici che certe persone malate di mente e di nervi rappresentavano per il futuro della nostra nazione ...”.

Egli scrisse anche: “Solo attraverso Adolf Hitler il nostro sogno di oltre trent’anni, quello di applicare l’igiene razziale alla società, è divenuto una realtà.”

Comincia la copertura

Dopo che 100.000 persone erano state assassinate dall’“eutanasia” psichiatrica fino al 1943, Rudin cominciò a fare progetti per coprire il ruolo degli psichiatri nelle atrocità naziste. Egli osservò che “la reputazione dello psichiatra viene frequentemente minata.... Ora si deve fare ogni cosa per contrattaccare l’abitudine di screditare la professione psichiatrica.”

Alla fine della guerra e con la sconfitta dei nazisti, dovettero, infatti, fare qualcosa per assicurarsi che il “sogno” psichiatrico non perisse in una fornace di rabbia pubblica e ufficiale.

Quello scopo fu portato avanti dai quadri delle organizzazioni psichiatriche internazionali, che divennero la WFMH e la WPA.

Lo psichiatra britannico John Rawlings Rees, il primo presidente della WFMH, fu uno dei primi ad esprimere l’opinione che il ruolo della psichiatria non era la cura della “malattia mentale”, ma il controllo delle popolazioni e la manipolazione del pensiero pubblico.

Perfino durante la guerra, nel 1940, insisteva che la psichiatria doveva fare in modo di “permeare ogni attività educativa nella nostra vita nazionale.... La vita pubblica, la politica e l’industria dovrebbero tutte rientrare nella nostra sfera di influenza.” Egli continuò: “abbiamo sferrato un utile attacco a numerose professioni. Le due più facili, naturalmente, sono l’insegnamento e la Chiesa; le due più difficili sono la legge e la medicina.”

Quando Rees e i suoi collaboratori istituirono la WFMH nel 1948, il delegato tedesco al congresso fondatore era lo psichiatra tedesco Friedrich Mauz. Solo tre anni prima Mauz era stato consulente per il “T4” segreto di Hitler—il centro di comando di tutti i programmi di “eutanasia” nazista.

(“T4” si riferiva all’indirizzo dei quartieri generali segreti: Tiergartenstrasse, 4 - Berlino.)

Anche Werner Villinger, “l’esperto infantile” del Comitato per l’Eutanasia “T4”, responsabile dell’omicidio di 275.000 vittime psichiatriche tra cui molti bambini, fu un membro fondatore della WFMH.

Nonostante il ruolo indiscutibile degli psichiatri nel plasmare e portare a compimento le politiche dei nazisti, solo quattro psichiatri nazisti furono condannati a morte o al carcere dopo la guerra. Alcuni continuarono ad assumere ruoli prominenti nella psichiatria postbellica.

Lo psichiatra austriaco Hans Strotzka, membro n. 6264823 del Partito Nazista, divenne un socio attivo del WFMH. E anche lo psichiatra austriaco Gerhart Harrer, SS n. 303067, continuò a condurre un ruolo influente nella psichiatria austriaca nonostante il suo passato. Entrambi furono membri del Comitato per il Congresso WPA nel 1983, quando l’associazione tenne il suo congresso mondiale annuale a Vienna. Gli psichiatri italiani parteciparono al congresso del 1983 ed anche al congresso di Amburgo nell’agosto. Perché non hanno mai denunciato pubblicamente il passato totalitario della loro professione? Risposta: perché la moderna psichiatria si basa sulla stessa ideologia.

In nessun momento della storia della psichiatria c’è mai stata evidenza alcuna che convalidasse il mito che essa sia una scienza o un ramo della medicina. Nonostante i decenni di propaganda, la storia rivela un gruppo con una visione totalitaria che ha causato danni incommensurabili alla società e a innumerevoli individui.

È davvero tempo di trovare e mettere in atto pratiche non fisicamente dannose nel campo della salute mentale.



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