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L’ospitalità italiana
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Gli atleti sono stati accolti come eroi al loro arrivo in Italia il 28 luglio. Dopo aver corso già più di 500 chilometri in Grecia, sono scesi dalla nave proveniente da Corfù e hanno corso nella città di Brindisi, accolti dal Sindaco, da rappresentanti del Consiglio Comunale e da altri esponenti civici della città.
Il team ha apprezzato molto la straripante ospitalità e il sostegno italiano. A Napoli, un comandante di polizia è rimasto così impressionato dallo scopo della maratona al punto di organizzare spontaneamente un incontro col Vice sindaco e il Consiglio Comunale, affinché sottoscrivessero il Proclama.
Prima che il team lasciasse Napoli la mattina seguente, è stato presentato all’arena sportiva cittadina, dove 1.000 bambini prendevano parte a una gara regionale di danza. Dopo che 200 di loro si erano uniti al gruppo per cantare l’inno dei diritti umani della Maratona, gli organizzatori li hanno invitati ad unirsi anche per un giro di saluto a Napoli attorno all’arena. I bambini hanno accettato con entusiasmo e hanno corso guidati dal Vice sindaco, che ha voluto così esprimere al team i suoi auguri di buon proseguimento attraverso l’Italia.
Una simile calorosa accoglienza si è avuta in tutta Italia. A Bergamo il team dei marciatori è stato accolto con una manifestazione organizzata in collaborazione con il Comune, che ha messo a disposizione le strutture ed ha voluto svolgere la manifestazione proprio di fronte al Palazzo Comunale, nella centralissima Piazza Matteotti.
La maratona si propone di rendere i diritti umani una realtà aumentando la comprensione del pubblico sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
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A Firenze i marciatori hanno fatto il loro ingresso nella famosa e storica Piazza della Signoria, dove il team è stato ricevuto dall’Assessore Eugenio Giani. Al termine della manifestazione pubblica, i marciatori e gli organizzatori sono stati condotti all’interno di Palazzo Vecchio, nella sala dove il 27 aprile 1859 si costituì il primo governo provvisorio toscano. In questa sala, ritenuta adatta proprio per la sua storia, l’assessore Giani ha sottoscritto il Proclama per i Diritti Umani.
A Modena, l’arrivo della Maratona e del suo messaggio per i diritti umani hanno creato un grosso impatto sulla città e l’amministrazione, che ha accolto i marciatori in Piazza Grande. Il presidente del Consiglio comunale, Stefano Bellentani, subito dopo la manifestazione ha infatti depositato presso l’Istituto Storico della Resistenza di Modena il volume edito dalle Nazioni Unite intitolato “Strumenti Internazionali delle Nazioni Unite, donatogli dagli accompagnatori della Maratona. Questo importante volume raccoglie tutti i proclami, le dichiarazioni, le convenzioni, i principi e i trattati adottati o siglati dall’ONU dal 1945 ad oggi, ed ora è a disposizione di ricercatori, studenti e docenti, come annunciato da un articolo del Resto del Carlino, rendendo ora più concreta e possibile la diffusione di una vera cultura dei diritti umani nella città.
Diritti Naturali
Il signor Irving Sarnoff, fondatore di Amici delle Nazioni Unite, ha partecipato alla Marcia Europea del 1998 e nuovamente alla Maratona 1999. Amici delle Nazioni Unite è un’organizzazione internazionale che assiste i leader dell’ONU ad ottenere il rispetto dei punti e il raggiungimento degli scopi della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
“Di città in città, i partecipanti hanno l’opportunità di incontrare le autorità locali e i comuni cittadini,” ha detto Sarnoff. “Noi interagiamo letteralmente con migliaia di individui che non hanno mai sentito parlare della Dichiarazione Universale. L’esperienza della Marcia, e adesso della Maratona, dà la possibilità alle persone di comprendere quei diritti che sono insiti nella loro natura.”
Un crescente numero di autorità religiose e dei diritti umani internazionali hanno denunciato la situazione in Germania. Tra questi il Professor Alonso Galan di Madrid, Dottore in Filosofia e laureato in Teologia (con lode), che ha ottenuto la sua laurea alla Università Gregoriana e alla Facoltà Pontificia San Bonaventura, entrambe di Roma. È stato moderatore nei congressi ecumenici, diretti dal Vaticano, nei quali ha lavorato con Papa Giovanni XXIII e Papa Paolo VI. “La libertà dei religione e i diritti umani vengono raggiunti col dialogo e la comprensione. Questi sono i fondamenti della democrazia. I paesi che non rispettano questi diritti hanno bisogno di guardare oltre le differenze di colore e di credo e di riconoscere i diritti umani fondamentali,” ha detto. “Se si dedicassero veramente agli ideali della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ciò sarebbe possibile.”
Gli esperti dei diritti umani hanno constatato che, ancora oggi, molte persone non conoscono la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Lo scopo della Maratona è, quindi, quello di renderla più familiare e quindi tenere a freno l’intolleranza e la discriminazione crescenti in diverse democrazie europee.
È possibile trovare un sito contenente dettagli sulla Maratona Europea per i Diritti Umani 1999 all’indirizzo http://religioustolerance.net.
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