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DIRITTI DELL OUMO

NOTIZIE DAL MONDO



 Stati Uniti:
Mozione del Congresso condanna la discriminazione in Europa occidentale

Il Comitato delle Relazioni Internazionali della Camera di Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato all’unanimità una Mozione che richiede al Presidente degli Stati Uniti di occuparsi delle violazioni della libertà religiosa in Francia, Germania, Austria e Belgio direttamente con i leader di queste nazioni.

La Mozione (HR 588) critica un rapporto parlamentare francese che ha preso di mira 173 organizzazioni religiose. Il rapporto “è stato usato sia da privati cittadini che da enti statali per molestare, intimidire, negare l’impiego e i prestiti commerciali ad una serie di gruppi, mentre membri di altri gruppi religiosi ... sono stati recentemente soggetti a discriminazioni e molestie da parte del governo francese.”

L’HR 588 fa notare come ebrei, testimoni di Geova, musulmani, mormoni, membri della Chiesa dell’Unificazione, gruppi protestanti e cattolici, quaccheri, buddisti e chiese evangeliche hanno sofferto le violazioni dei loro diritti e che “gli Scientologist sono stati oggetto di discriminazione civile, politica ed economica, vessazioni, sorveglianza ed un boicottaggio orchestrato in Germania, Francia, Belgio e Austria...”

Sia il governo francese che quello tedesco hanno ricevuto delle aspre critiche negli ultimi anni da parte del Dipartimento di Stato per le violazioni alla libertà religiosa. Il Rappresentante del Commercio degli Stati Uniti ha posto la Germania nella “lista di guardia” lo scorso aprile per aver praticato discriminazione commerciale nei confronti di membri della Chiesa di Scientology.


 Svizzera:
confermata la libertà religiosa

L’Ufficio della Polizia Federale svizzera lo scorso dicembre ha concluso, per la seconda volta, che le cosiddette “sette” in Svizzera non rappresentano una minaccia per la sicurezza interna. La decisione quindi respinge i tentativi di una piccola minoranza di attuare una sorveglianza costosa e intrusiva (a spese dei contribuenti) nei confronti dei gruppi religiosi e spirituali, semplicemente per soddisfare le paure interamente basate su dicerie e pregiudizio.

La decisione ha fatto seguito a quella del Consiglio Federale di Berna che, nel luglio 2000, ha risposto ad una interrogazione della Commissione Federale del Commercio che chiedeva al governo se intendesse intraprendere delle misure nei confronti delle nuove religioni. La risposta del Consiglio è stato un sonoro “no”, che trasmette il forte messaggio che la Svizzera sostiene la libertà religiosa.


 Inghilterra:
Esenzioni fiscali per la Chiesa

L’Ufficio Imposte inglese lo scorso ottobre ha dichiarato le chiese di Scientology esenti dal pagamento della tassa sul valore aggiunto. Le chiese britanniche sono tra le più antiche chiese di Scientology nel mondo.


 Germania:
Il Tribunale del Lavoro condanna la discriminazione

Il 25 ottobre 2000, il Tribunale del lavoro di Monaco ha dichiarato illegale l’uso dei cosiddetti “filtri” governativi o privati che fanno dipendere relazioni contrattuali o di impiego da una dichiarazione della persona interessata che afferma di non essere affiliato ad una serie di gruppi religiosi. I filtri sono stati condannati internazionalmente e nell’anno 2000 il Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti ha posto la Germania nella famigerata “lista di guardia” dei paesi che praticano in modo discriminante gli scambi commerciali.

A seguito della sentenza del Tribunale del Lavoro nel caso Winkler contro Comune di Monaco, persone di coscienza, non importa quale sia la loro affiliazione, possono rifiutarsi di firmare queste dichiarazioni discriminanti.

Il Tribunale del Lavoro di Monaco colpisce la discriminazione religiosa seguendo le direttive della Corte Europea per i Diritti Umani nel caso Vogt contro Germania. La Corte Europea ha sostenuto che il licenziamento di un insegnante per il fatto di essere membro di una particolare organizzazione costituisce una violazione del suo diritto alla libertà di espressione e di associazione garantite dagli articoli 10 e 11 della Convenzione Europea dei Diritti Umani.


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