Gli italiani si uniscono ad importanti artisti, sostenitori dei diritti umani e migliaia di altri cittadini europei confluiti a Parigi per denunciare l’oppressione del governo nei confronti della libertà di coscienza.
 a libertà di pensiero è in stato di assedio,” ha affermato l’attrice Kirstie Alley ai rappresentanti della stampa riuniti al ristorante della famosa Piazza della Bastiglia a Parigi lo scorso 23 ottobre 2000.
Le parole della Alley, sostenute da quella leggenda della musica Isaac Hayes, successivamente riportate dalla stampa di tutto il mondo, si sono aggiunte alla crescente voce internazionale contro le violazioni ai diritti umani in Francia.
Fuori dalla conferenza stampa, si era formata una folla di circa 8.000 persone, tra cui una delegazione di circa 100 italiani e membri di molte fedi, tra cui Scientologist, cristiani, indù, musulmani ed altri.
Uniti a importanti sostenitori dei diritti umani, la folla riunita alla Bastiglia era venuta per denunciare sia i tentativi del governo di reprimere la libertà di coscienza, di parola, di assemblea e di religione in Francia, e per dare il benvenuto all’arrivo dei maratoneti per la conclusione di una maratona per i diritti umani che ha percorso 2.000 chilometri attraversando tutta la Francia. Organizzata dall’Ufficio Internazionale per i Diritti Umani della Chiesa di Scientology, la squadra internazionale di corridori dall’Europa, gli Stati Uniti e dal Canada, aveva preso il via dal Palazzo del Re del Belgio a Bruxelles il 19 settembre lungo un percorso che l’avrebbe condotta attraverso oltre 100 città e paesi della Francia.
Ad ogni sosta, i maratoneti e la loro troupe informavano i cittadini degli attuali tentativi di minare le libertà democratiche nella repubblica francese da parte di un pugno di estremisti politici, e richiedevano il sostegno della Costituzione francese, la Dichiarazione Francese dei Diritti Umani e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Sono stati moltissimi i cittadini e le autorità francesi che hanno sottoscritto un “Proclama per i Diritti Umani” che richiede alle Nazioni Unite di aprire un’inchiesta sulla discriminazione religiosa in Francia.
Libertà di parola, negato un raduno
Il messaggio della necessità dei diritti umani non è mai stato così grande.
“Alcuni estremisti stanno guidando la Francia verso il fascismo. Questo dovrebbe preoccupare tutti gli europei,” ha detto Luisa Losa, una delle centinaia di italiani che hanno partecipato al raduno di Parigi. “Oggi il mondo è troppo piccolo per lasciare che una situazione così pericolosa scivoli via senza agire. Possiamo imparare qualcosa dalla storia, e non c’è nessun motivo per ripeterla.”
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“Oggi il mondo è troppo piccolo per lasciare che una situazione così pericolosa scivoli via senza agire. Possiamo imparae qualcosa dalla storia, e non c’è nessun motivo per ripeterla.”
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Alquanto ironicamente, un giorno lavorativo prima del raduno alla Bastiglia, il prefetto di Parigi aveva negato il permesso per una marcia pubblica da Piazza della Bastiglia a Piazza della Repubblica, ed aveva ugualmente negato un raduno da tenersi alla fine della maratona per i diritti umani. A ciò ha fatto seguito l’immediata cancellazione dei permessi concessi in precedenza dalla municipalità.
Dirigenti della Chiesa di Scientology e altri hanno protestato per la vistosa violazione alle libertà civili, che i rappresentanti della Chiesa hanno descritto come “una premeditata repressione intesa a causare grande molestia e a negare ai cittadini francesi i loro diritti costituzionali di libertà di raduno e di parola, unicamente a causa della loro appartenenza religiosa.” La Chiesa di Parigi ha avviato delle azioni legali denunciando l’abuso di potere.
“È davvero brutto che il governo francese stia agendo contro le minoranze religiose,” ha affermato il Rev. John Carmichael, a Parigi per rappresentare l’ufficio internazionale per i diritti umani e relazioni interreligiose della Chiesa, in una dichiarazione all’Associated Press. “Adesso stanno cercando di impedirci di essere ascoltati. Ma non saremo zittiti.”
Celebrità e leader parlano chiaro
Alla conferenza stampa tenuta a Piazza della Bastiglia, Isaac Hayes, Kirstie Alley, altri artisti e sostenitori dei diritti umani hanno sottoscritto una “Dichiarazione per la Libertà Personale e Spirituale” che condanna l’oppressione della libertà religiosa e di altre libertà fondamentali in Francia.
Durante lo svolgimento della conferenza stampa, le migliaia di persone che avevano attraversato l’Europa per radunarsi a Piazza della Bastiglia sono rimaste per oltre tre ore, nonostante l’agghiacciante presenza di circa 300 poliziotti in assetto da rivolta comparsi a mezzogiorno, inviati dalle autorità francesi.
“Se oggi è la religione, cosa sarà domani?” ha detto Isaac Hayes. “Io dico alla Francia: pratica ciò che predici e tieni fede alla tua costituzione. Sei stato lì e sai di cosa si tratta. Sii onesto, Sii reale.”
Kirstie Alley ha aggiunto: “Dobbiamo assicurare i diritti legali, morali e religiosi di questa grande nazione, in quanto sono preziosi per gli artisti del mondo.”
Jacques Dubreuil, leader della Chiesa Cattolica Celtica, il Dr. Eric Dietrich e la vincitrice per il 1999 dell’Eurovision Song Contest, la cantante Nayah, ha parlato di discriminazione in Francia e della necessità di superare l’attuale clima di estremismo politico per ripristinare i fondamentali valori democratici e per i diritti umani. L’americano Irving Sarnoff, Presidente di “Friends of the United Nations”, ha paragonato il trattamento oppressivo usato dall’attuale governo francese con l’era maccartista negli Stati Uniti, che egli aveva sperimentato direttamente.
Il governo francese viene ora considerato dalle organizzazioni internazionali per i diritti umani come il paese più repressivo ed estremista dell’Europa occidentale nei confronti della libertà religiosa.
Mentre accade tutto ciò, quindici membri dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa hanno pubblicato un richiamo alla Francia affinché rispetti i diritti umani e si indaghi sui rapporti riguardanti la discriminazione religiosa. Una petizione da parte di 40 minoranze religiose è stata presentata al Presidente dell’Assemblea del Consiglio d’Europa, richiedendo l’assistenza del Consiglio per respingere una legge repressiva attualmente al Senato francese.
L’impatto e la gravità della situazione ha attraversato l’oceano e il 3 ottobre, Il Comitato delle Relazioni Internazionali della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato all’unanimità una Risoluzione che critica la Francia per l’intolleranza nei confronti di un gran numero di fedi minoritarie.
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