Mentre infuria il dibattito circa la politica nazionale nei confronti del problema droga, il cui abuso non accenna a diminuire, un gruppo italiano sta facendo tutto quanto è in suo potere per impedire che le persone si avvicinino alla droga in primo luogo
a Conferenza Nazionale sulla Tossicodipendenza organizzata a Genova nel dicembre 2000 ha suscitato numerosi dibattiti socio-politici, come sempre, polemici e contraddittori. Legalizzazione, depenalizzazione, carcerazione, droghe “leggere”, droghe “pesanti”, “limitazione del danno”.
Nella “guerra contro la droga” non mancano certo le strategie, le opinioni e i luoghi comuni, ma manca il consenso e mancano le soluzioni in grado di produrre risultati concreti e definitivi. Dopo tutto, qual è il vero scopo di questa guerra? L’eliminazione completa delle droghe illegali? La prevenzione del crimine legato all’uso droga? L’assistenza ai tossicodipendenti? Le esasperate polemiche sull’argomento dimostrano soltanto quanto i risultati ottenuti finora siano poco convincenti.
Secondo il rapporto annuale dell’Osservatorio Europeo sulla Droga e la Tossicodipendenza (OEDT), pubblicato alla fine dell’anno 2000, il 6 per mille degli italiani fanno uso di droga e possono essere considerati tossicodipendenti – generalmente da eroina. L’Italia è superata solo dal Lussemburgo, che ha 7 tossicodipendenti su mille cittadini e precede paesi come l’Inghilterra, la Svezia, l’Olanda e la Francia, per nominarne solo alcuni.
L’OEDT, che ha sede a Lisbona, fa anche sapere che il numero dei giovani europei che consumano marijuana e cocaina è in aumento. E uno dei maggiori pericoli ampiamente riconosciuti relativi al problema droghe è l’aumento del consumo della droga sintetica ecstasy. In Italia, il dodici per cento dei giovani al di sotto dei vent’anni hanno provato l’ecstasy o la cocaina, una percentuale ben al di sopra della media europea, che spazia dall’uno al sei per cento, con enfasi sulla cocaina. La maggior preoccupazione, tuttavia, nasce dal fatto che l’Italia ha il più alto livello di scolari che hanno provato l’eroina: il quattro per cento, seguita dall’Irlanda col due per cento.
La Cura della Prevenzione
In seguito ai continui rapporti sull’aumento della dipendenza e le sue conseguenze sulla salute e sul crimine, è nata una forte lobby che chiede leggi che liberalizzino la droga. Volano accuse politiche su chi è responsabile del problema droga e fervono dibattiti a favore e contro i metodi per ridurre il consumo della droga. Alcuni additano ad esempio i paesi cha hanno cambiato le loro leggi, come la Svizzera – dove dal 1994 sono operativi luoghi “sicuri” in cui far uso di eroina – e l’Olanda, cha ha depenalizzato il possesso e il consumo personale di droghe “leggere” fin dal 1976. (Vedi anche l’articolo “I programmi ‘modello’ sulla droga falliscono”).
Tuttavia le statistiche indicano che sono stati fatti progressi estremamente piccoli, se mai ci sono stati, nella riduzione dell’abuso di droga.
“Il problema”, ha detto Annalisa Tosoni, che guida la campagna “Dico No alla Droga, Dico Sì alla Vita” in Lombardia, è che non esiste un’adeguata educazione sulle droghe.”
“Senza una significativa educazione sulle droghe, non possiamo neppure iniziare a capovolgere il flusso dell’abuso e della dipendenza, qualunque sia il programma o la legge che mettiamo in atto,” ha detto la Tosoni. “Occorre uno sforzo a livello nazionale per educare giovani e adulti a conoscere veramente le droghe e ciò che fanno,” ha detto.
La Tosoni afferma che non serve usare la tattica di “spaventare”, che provoca i giovani, ma servono fatti e prove. “Allora avranno il buonsenso di evitare la droga, di loro spontanea determinazione, perché non vorranno essere danneggiati mentalmente, fisicamente e spiritualmente,” ha detto.
Annalisa Tosoni ha anche sottolineato la futilità di soluzioni come la prescrizione legale di eroina per curarne l’abuso illegale. Se, da un lato, può ridurre il crimine e alcuni rischi per la salute dei tossicomani, “non è di per sé una soluzione. Tutt’al più può essere un rimedio temporaneo e, nel peggiore dei casi, uno sforzo deliberato di mantenere le persone legate all’eroina, a profitto di qualcuno,” ha detto.
Mentre dobbiamo continuare gli sforzi di frenare l’abuso, la dipendenza e le loro conseguenze sulla società, la Tosoni ha detto che dovremmo usare almeno la stessa quantità di sforzo per educare e prevenire.
Un’iniziativa per educare
È possibile individuare la necessità e l’apprezzamento di una reale informazione riguardo alla droga nelle risposte alle campagne organizzate negli anni dal movimento “Dico No Alla Droga”. Distribuendo gratuitamente opuscoli, l’associazione fornisce una reale informazione su cosa sono le droghe e cosa succede a chi ne fa uso.
I giovani che partecipano a questa popolare iniziativa spingono altri ragazzi a non far uso di droga, informandoli dei pericoli a cui vanno incontro. Il loro intento è rendere chiaro ai giovani che la droga non è la soluzione a nessun problema.
La campagna “Dico No Alla Droga”, avviata in Italia nel 1987, è un’iniziativa dei membri delle Chiese di Scientology. La prima associazione è stata istituita a Milano dieci anni fa ed oggi la campagna viene svolta in tutta l’Italia.
La sponsorizzazione della campagna da parte della Chiesa di Scientology è una conseguenza naturale del fatto che gli Scientologist di tutto il mondo sono una comunità completamente libera dalla droga. Le Chiese di Scientology forniscono servizi di consulenza e studio che rimuovono efficacemente le vere ragioni che spingono le persone a far uso di droga, ed organizzano e sostengono, in tutto il mondo, campagne educative e preventive sulla droga.
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“Lo strumento più efficace che abbiamo per risolvere il problema droga è la “verità”, un’informazione effettiva sulle droghe e ciò che fanno.”
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I membri della Chiesa sostengono anche l’acclamatissimo programma Narconon per la riabilitazione dalla tossicodipendenza, che ha più di 70 centri in 29 paesi, di cui 7 in Italia. Il successo del programma Narconon è senza pari: il 75 per cento delle persone riabilitate non ritornano alle droghe. Il Narconon usa esclusivamente i metodi di riabilitazione sviluppati dal filantropo L. Ron Hubbard e la sua principale struttura per la riabilitazione dalle droghe, che si trova in Oklahoma negli Stati Uniti, è la più grande del mondo nel settore. Mentre L. Ron Hubbard è anche il fondatore della religione di Scientology, il programma Narconon è secolare e dà servizio a chiunque.
Informazioni e consigli pratici
Le armi più efficaci di “Dico No Alla Droga” nella lotta contro l’abuso della droga in Italia sono volantini e opuscoli che informano i giovani sulle droghe, incluse la marijuana, l’eroina e l’ecstasy. Essi descrivono in modo semplice e con grafici che cosa sono le droghe, che cosa fanno ed espongono dei dati di fatto diretti su come distruggono l’individuo.
Gli opuscoli informativi sulle droghe vengono regolarmente distribuiti dai volontari della campagna in tutta l’Italia, anche davanti alle scuole e alle discoteche, e nelle piazze di città e paesi. I volontari intervengono anche in grossi eventi pubblici, come gli spettacoli del Circo Orfei, i cui artisti hanno tutti firmato l’albo d’onore “Dico No Alla Droga”.
Sono stati distribuiti centinaia di migliaia di opuscoli educativi in tutta Europa. C’è una continua richiesta da parte di genitori, insegnanti, funzionari di polizia, organizzazioni giovanili e altri. Diversi gruppi di “Dico No Alla Droga” ricevono lettere di apprezzamento e testimonianze dell’utilità delle informazioni. I genitori ribadiscono l’impatto degli opuscoli sui loro figli; i giovani dichiarano di non essere più attratti dalle droghe ricreative.
Gli organizzatori della campagna in Italia informano che, per contrastare l’attuale tendenza della droga, in particolare tra i giovani, stanno per essere stampati ancora decine di migliaia di opuscoli, che verranno distribuiti in tutto il paese nel 2001.
“Lo strumento più efficace che abbiamo per risolvere il problema droga è la “verità”, un’informazione effettiva sulle droghe e ciò che fanno. Mentre si riducono i sintomi peggiori, avremo successo come nazione nel tempo se informiamo ed educhiamo”, ha detto Annalisa Tosoni. “È compito delle organizzazioni sociali, delle chiese, scuole, dei genitori e organizzazioni giovanili farlo, non importa quale sia la politica o la legislazione del momento. la prevenzione è la sola cura durevole.”
Per ottenere maggiori informazioni riguardo alla campagna “Dico No Alla Droga”, o per avere copie gratuite degli opuscoli, contattare “Dico No Alla Droga” al numero di telefono 02 60758228, o al seguente indirizzo e-mail: diconoalladroga1@virgilio.it
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