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“Alla sbarra, i testimoni parlano di ‘inquisizione’, di reale ‘ostracismo’, di ‘persecuzione’. Gli unici che mancano sono gli imputati. Su delle sedie vuote i loro nomi sono scritti in grassetto. Si tratta del Senatore About, del parlamentare Alain Vivien e del Sindaco di Parigi, Jean Tiberi.”
– France Soir, 4 marzo, 2000
a sala era “elettrica”, ha scritto Liberation. Perché per la prima volta in un forum pubblico, esperti internazionali dei diritti umani e religiosi hanno ascoltato drammatiche testimonianze di cittadini francesi le cui vite sono state rovinate solamente a causa delle loro convinzioni religiose.
L’udienza pubblica ha accolto a Parigi, il 3 marzo scorso, oltre 300 persone di 38 differenti movimenti religiosi. Ventinove vittime hanno dato testimonianza degli abusi sofferti nelle loro vite private e professionali a causa delle loro credenze religiose. “Uno a uno, i movimenti ... sono venuti al banco per lamentarsi della ’violenza settaria’, della ’nuova Inquisizione’ ... alcuni di essi indossando stelle gialle simbolo della discriminazione,” ha notato Le Monde. Molti altri erano pronti a testimoniare, ma il tempo non lo ha permesso: hanno richiesto che vengano organizzate altre udienze simili.
Vistosamente assenti erano i citati in giudizio per rispondere delle accuse di abuso dei diritti umani contro le 172 minoranze religiose inserite nella lista nera da un rapporto parlamentare del 1996. I loro nomi: Alain Vivien, il Senatore Nicholas About e il Sindaco di Parigi, Jean Tiberi. Vivien è il capo della “Missione Interministeriale di Lotta alle Sette (MILS)” istituita dal governo francese, la cui semplice esistenza contravviene alla definizione costituzionale della Franca come stato secolare. About è l’autore dell’oppressiva proposta di legge designata a consentire al governo di sciogliere ogni organizzazione con cui è in disaccordo. E Tiberi? Lui vuole “ghetti al contrario”, le cosiddette “zone di esclusione” per i membri di minoranze religiose.
Se fossero comparsi, sarebbero stati interrogati dal pannello di esperti per determinare se le loro azioni passano l’esame della costituzione francese e delle convenzioni internazionali sui diritti umani. Invece il MILS ha diramato un comunicato stampa, saturo dell’arroganza di cui è diventato famoso, sostenendo che il forum di discussione ed associazione libera “viola i principi costituzionali.”
Viene in mente l’elastica retorica del governo cinese che spiega come la libertà religiosa sia viva e vegeta nella Repubblica Popolare, mentre aderenti a gruppi religiosi vengono gettati in prigione perché hanno osato meditare.
L’udienza è stata presieduta da M. Joel Labruyere, presidente dell’Omnium delle Libertà, un gruppo per i diritti umani che difende le organizzazioni elencate nella lista nera del rapporto parlamentare del 1996 che aveva fatto nascere il MILS. A lui si sono unite autorità nel campo della libertà religiosa e dei diritti umani provenienti dagli Stati Uniti, Germania, Inghilterra, Belgio e Francia.
Uno dopo l’altro, i membri di diversi gruppi si sono fatti avanti a testimoniare. Tra questi c’era Nayah, una famosa cantante e membro del movimento Raeliano. Dopo aver vinto la prestigiosa nomination per una gara canora in Eurovisione, è stata attaccata in un tentativo di rovinarle la carriera. Un rappresentante di The Family, un movimento cristiano evangelico, ha testimoniato come le autorità governative, agendo in base a delle false accuse di abuso minorile, hanno fato irruzione nelle case di aderenti al gruppo, portando via i loro bambini. Ci sono voluti sei anni per essere scagionati, ricongiungere i bambini ai loro genitori dopo lunghi anni di separazione che non potranno mai essere restituiti.
Altri testimoni hanno parlato di perdita del posto di lavoro, abusi fiscali, perdita della custodia dei figli, chiusura di conti bancari, liste di proscrizione e rottura di contratti, tutti dovuti alla loro appartenenza a minoranze religiose.
Tutti i partecipanti si sono accordati per creare una “Coalizione contro la Nuova Inquisizione” per contrastare direttamente la minaccia del MILS. I suoi delegati raccoglieranno e documenteranno nuove testimonianze di abusi in tutta la Francia che verranno presentate agli organismi internazionali per i diritti umani, media e a coloro interessati per porre fine a questa “nuova inquisizione.”
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