I volontari portano informazioni sulle droghe nelle strade d’Italia
gni giorno, quest’anno, almeno due italiani sono morti per droga; le statistiche indicano una media di 1000 morti all’anno. La cifra non include coloro che muoiono per mano dei tossicomani più accaniti. E non include neppure coloro che entrano in una statistica a causa di incidenti mortali sul lavoro, a casa o sulla strada causati da persone sotto l’influenza della droga.
Sono fatti come questi che inducono gruppi di giovani ministri volontari dell’Associazione Dico No Alla Droga a far avere seri avvertimenti contro le droghe ai loro coetanei italiani. Essi sono diventati uno spettacolo familiare nelle piazze e in altri centri cittadini, dove distribuiscono opuscoli efficaci e parlano con le persone.
Mentre l’Associazione pubblica materiale su diverse droghe comuni, si sono concentrati finora sull’eroina, l’ecstasy, e lo spinello a causa della proliferazione di queste droghe attraverso l’Europa nell’ultimo decennio. L’ecstasy è diventata famosa per essere una delle sostanze più pericolose, poiché ha un aspetto innocente - con un numero sempre maggiore di giovani attratti dai racconti di feste e “divertimento”. Ma le conseguenze possono essere mortali. Una singola pillola può essere sufficiente a causare una reazione fatale.
Scarsità di informazione sulle droghe
La droga fluisce più che mai in Italia e in Europa. Con i confini aperti e le nuove politiche sulle droghe in alcuni paesi d’Europa, è sempre più facile ottenerle. La polizia non riesce a fermarne il commercio in modo efficace, ed ha essa stessa affermato che viene confiscata solo una piccola percentuale delle sostanze sulle nostre strade. Le droghe sono molto diffuse anche nelle prigioni.
Questi fatti non scoraggiano l’associazione.
“Più si osserva la scena, più si ha l’impressione che ’le droghe sono qualcosa con cui dobbiamo convivere’”, ha detto Fabrizio D’Agostino di Dico No Alla Droga di Roma. La campagna, che è attiva anche in altre città italiane, è un’iniziativa degli scientologist ed è sponsorizzata dalla Chiesa di Scientology in tutta Europa.
“Queste idee sono state divulgate deliberatamente per ridurre la popolazione all’apatia riguardo alle droghe,” ha detto. “Il modo per cambiare le cose è essere in disaccordo e uscire fuori col messaggio opposto, e i fatti. Ci vuole tempo e costanza, ma si può cambiare qualunque cosa.”
Parlando con centinaia di cittadini negli ultimi anni, gli organizzatori della campagna Dico No Alla Droga hanno incontrato rassegnazione tra gli italiani, che pensano sia inevitabile avere esperienza con fatti di droga, qualcosa che i giovani devono “provare” da sé per imparare davvero a conoscerla.
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Pochissimi si rendono conto che tra gli effetti della droga vi sono apatia, mancanza di motivazioni e ridotta capacità di imparare e ricordare e, come messaggio per i più grandi, una riduzione della capacità sessuale e persino cambiamenti strutturali nello sperma.
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D’Agostino dice che l’atteggiamento deriva da una “mancanza di effettiva educazione sulla droga“, sia da parte dei ragazzi che da parte degli adulti.
“Le stesse persone che sottoscrivono la filosofia ’vivi e impara’, riguardo alle droghe, raramente credono davvero che loro o i loro figli potrebbero soffrire delle peggiori conseguenze che ne derivano, dipendenza e perfino morte. Si sentono al sicuro, poiché hanno una bella casa, un’istruzione e una famiglia stabile”, dice. Ma sta di fatto che i tossicomani e le morti per droga provengono da ogni ceto sociale.”
Cultura della droga “legale”
D’Agostino indica anche un altro fattore che influenza l’atteggiamento verso le droghe: la prevalenza di droghe legali nella società che tende a disarmare sia gli adulti che i ragazzi. L’armadietto dei medicinali di casa è pieno di farmaci, con o senza ricetta. Benché ci siano molti usi medici legittimi per certi farmaci, gli esperti internazionali sono sempre più unanimi nell’affermare che molti usi non sono necessari. Il presidente dell’International Narcotics Control Board (INCB - Consiglio Internazionale per il Controllo dei Narcotici) all’inizio di quest’anno ha ci ha messo in guardia riguardo la nostra crescente “cultura della ricetta” e ha dichiarato alla stampa che fino al 70% delle prescrizioni di farmaci non sono necessarie, ma avvengono per “ragioni sociali”.
La INCB, in questi ultimi anni, ha lanciato un allarme, in modo particolare, riguardo alle prescrizioni di farmaci che hanno effetti negativi sulla mente dei bambini. Psichiatri e medici prescrivono tranquillanti ai bambini in modo che i genitori possano avere tranquillità e quiete; essi prescrivono stimolanti ai bambini incapaci di essere attenti a scuola o che mostrano problemi comportamentali.
Per quel che riguarda gli adulti, gli psichiatri e le case farmaceutiche spingono gli adulti a prendere farmaci per qualunque cosa, dal senso di ansia e paura, particolarmente in ambienti sociali, alla compulsione a far compere. Gli antidepressivi vengono promossi come “cura” per le emozioni negative. Le immagini pubblicitarie mostrano facce felici di persone che hanno preso sostanze che alterano lo stato mentale.
Recentemente la stampa americana ha rivelato che l’agenzia pubblicitaria di una casa farmaceutica ha condotto una sostenuta campagna stampa che ha aumentato la visibilità del cosiddetto “disordine da ansia sociale”, un disturbo fino ad allora sconosciuto, facendolo apparire su un milione circa di articoli in un anno — menzionando, nel contempo, un farmaco della casa farmaceutica come “l’unica cura conosciuta”. L’intensa campagna di marketing ha aumentato in modo eccezionale le vendite e i profitti. Vi è una competizione feroce nell’industria psichiatrica.
Come parte della campagna per il consumatore, i portavoce degli psichiatri mettono sempre più in guardia dai pericoli che si corrono se non si usano le loro droghe.
Voci controtendenza
In questo clima di crescente “cultura della droga”, far la morale sulle droghe ai giovani non ottiene grandi effetti. Il fatto che la gran maggioranza dei tossicodipendenti morti quest’anno in Italia abbia iniziato con la cannabis o altre droghe “leggere” non ha molto significato, poiché il pensiero prevalente è che “avrebbero potuto fermarsi in tempo”.
Non tutti, comunque, ritengono inevitabile che questa tendenza si sviluppi ulteriormente. L’Associazione Dico No Alla Droga, Dico Sì Alla Vita è una delle più esplicite voci “contro”.
I volontari dell’associazione informano i giovani con fatti relativi alle droghe in ogni modo possibile. Hanno creato programmi di prevenzione alla droga per le scuole, in cui gli studenti decidono sia che non vogliono usare droghe, sia che non staranno a guardare in silenzio i loro amici che ne fanno uso. Molti ragazzi hanno preso seriamente il messaggio e hanno mantenuto la loro determinazione a non essere presi dentro la trappola della droga.
Pochissimi si rendono conto che tra gli effetti della droga vi sono apatia, mancanza di motivazioni e ridotta capacità di imparare e ricordare e, come messaggio per i più grandi, una riduzione della capacità sessuale e persino cambiamenti strutturali nello sperma. E per non menzionare gli effetti sociali derivanti dall’uso di droga - comportamento antisociale che colpisce la famiglia, gli amici e tutta la comunità.
“Uno dei peggiori effetti della droga è che scompare il senso di responsabilità della persona per qualunque cosa al di là dei propri interessi personali”, ha detto D’Agostino. “Per non parlare del fatto che la droga cambia la personalità”.
D’Agostino fa notare che molte droghe ora disponibili sono state sviluppate da ricercatori psichiatrici allo scopo di alterare la personalità. “Questo è il motivo per cui gli psichiatri danno droghe e i giudici sentenziano il trattamento psichiatrico per i criminali,” ha detto. “Sperano in un cambiamento di personalità. Ma con le droghe, non cambiano affatto la personalità fondamentale della persona. Le danno una falsa personalità. La persona non è più se stessa.”
Un fiume infinito di richieste
I volontari di Dico No Alla Droga si informano di dove si possono trovare le droghe. Equipaggiati con centinaia di opuscoli, vanno nelle aree commerciali affollate, nelle piazze e nei parchi. Centinaia di negozi, bar, ristoranti e discoteche distribuiscono l’opuscolo ai loro clienti regolarmente.
Quando hanno iniziato a distribuire l’opuscolo “Ecstasy: il traditore smascherato” per la strada, alla fine dell’anno scorso, genitori interessati, negozianti, insegnanti e personale sanitario di tutto il paese hanno cominciato a contattare l’Associazione, chiedendo copie dell’opuscolo.
Si sentono continuamente i risultati positivi della divulgazione di un’informazione efficace, come, per esempio, un’insegnante che ha richiesto l’opuscolo per tutta la sua classe, dopo aver sentito due ragazzi dire enfaticamente di aver deciso, dopo averlo letto, di non prendere mai l’ecstasy.
Le richieste giunte all’Associazione evidenziano la mancanza, e il bisogno, di informazioni efficaci sulle droghe. Un ragazzo in età scolare, per esempio, ha contattato l’Associazione chiedendo altre copie dell’opuscolo sull’ecstasy per i suoi amici, e un negoziante ne mette una copia nel sacchetto della spesa di ogni cliente - ottenendo grandi consensi.
Tali esempi fanno parte di un numero infinito di richieste di questi libretti, piccoli ma altamente informativi.
Si sta attualmente preparando un nuovo opuscolo sulle droghe che serve da guida ai genitori, e per il 2002 ce n’è in programma uno sull’eroina.
Scelte informate
“Le informazioni contenute nei nostri opuscoli danno l’opportunità alle persone di scegliere se o no provare la droga, sulla base di fatti, invece che scegliere tra la pressione esercitata dagli amici e le tattiche di paura da parte degli adulti”, ha detto D’Agostino.
“La decisione deve essere la loro”, ha detto. “Questo è un punto molto importante della nostra campagna. I giovani scelgono di dire no basandosi su una loro conoscenza effettiva riguardo alle droghe.”
L’Agostino ha detto che i migliori risultati dell’educazione sulla droga derivano da una reale informazione combinata con racconti di ex-tossicodipendenti, come chi ha completato con successo il programma Narconon di riabilitazione dalle droghe. L’autenticità dell’esperienza degli ex-tossicodipendenti colpisce profondamente chiunque abbia considerato o si sia avviato sulla strada della droga senza sapere esattamente dove conduce.
L’Associazione Dico No Alla Droga, Dico Sì Alla Vita può essere contattata presso ogni Chiesa di Scientology in Italia.
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