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Storica marcia attraversa l'Italia
 
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DIRITTI DELL OUMO


Il Consiglio d’Europa sollecita la fine delle Violazioni ai Diritti umani nella psichiatria



L’inchiesta rivela un perdurante e invariabile modello di abuso

Sostenitori dei diritti umani dalla Spagna si uniscono ai colleghi di Londra per protestare contro il crescente uso di psicofarmaci sui bambini in tutta l’Europa.

L
o scorso 30 novembre, rappresentanti del Comitato dei Cittadini per i Diritti dell’Uomo (CCDU) si sono uniti ai rappresentanti della stampa e alle autorità locali in un’ispezione non annunciata all’Ospedale Psichiatrico “Mandalari” di Messina.

Sebbene fosse già stata fatta una ispezione simile un paio di anni prima ed essendo l’ospedale tenuto a porre rimedio alle spaventose condizioni igienico-sanitarie che erano state denunciate, in base alle leggi vigenti, i visitatori si sono trovati nuovamente di fronte a pazienti imbottiti di farmaci che conducevano un’esistenza da incubo in condizioni che nessun essere umano dovrebbe subire.

Fin dal 1978, quando la legge 180 ha ordinato la chiusura di tutti gli ospedali psichiatrici, sovraffollati a livello sub-umano, gli psichiatri hanno sempre opposto resistenza alla legge. Non certo per senso di responsabilità medica verso le vittime che custodivano, ma bensì per il fatto che ogni paziente rappresentava un reddito che oscillava tra le 250.000 e le 400.000 lire al giorno.

La reazione all’ordine di chiusura dei manicomi ha mostrato che il problema con la psichiatria va ben oltre lo stato degli istituti psichiatrici. Il degrado dei manicomi riflette lo stato della psichiatria stessa.

“L’idea degli psichiatri di dottori per il malato mentale è una truffa”, ha affermato il Dott. Roberto Cestari, Presidente del CCDU Italiano. “I dottori si occupano di guarigione. Gli psichiatri no”, ha detto. “I ’trattamenti’ degli psichiatri normalmente fanno peggiorare le gente e a loro interessa di più controllare la gente che aiutarla.”

Protesta Contro Trattamenti Inumani e Degradanti

Lo scorso ottobre i rappresentanti del CCDU Italia si sono uniti ad associati provenienti da nove Paesi per protestare contro un convegno internazionale di psichiatri tenutosi a Londra. Sostenuti da oltre 250 dimostranti, hanno consegnato copia di una petizione agli organizzatori del convegno. L’originale era indirizzato al Consiglio d’Europa.

La petizione sollecita il Consiglio ad applicare la Raccomandazione n. 1235 del 1994 sulla Psichiatria e i Diritti Umani. A seguito di una dettagliata inchiesta sugli abusi contro i diritti umani in campo psichiatrico, la raccomandazione del Consiglio ha proposto “un sistema di ispezione (per la psichiatria) simile a quello del Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura e Trattamenti Punitivi Inumani e Degradanti”.

La storia di trattamenti degradanti e di punizioni usati dagli psichiatri rendono necessaria un’occhiata approfondita. Ma persino di maggiore preoccupazione è la prova che le attività psichiatriche non fanno neanche finta di avere qualcosa a che fare con la medicina o la cura, ma con la manipolazione economica e politica dei governi europei.

“Imitate i totalitari”


“Sollecitiamo il Consiglio d’Europa ad applicare formalmente le sue raccomandazioni del 1994 per una più rigida sorveglianza della psichiatria.”
Dott. Roberto Cestari, Presidente Comitato dei Cittadini per i Diritti dell’Uomo per l’Italia

 

Il termine “quinta colonna” venne coniato nel 1936 quando gli insorti del generale Franco marciarono su Madrid per rovesciare la repubblica. Nonostante le quattro colonne delle forze di Franco che circondavano la città, la vittoria arrivò grazie ad una “quinta colonna"—simpatizzanti fascisti nella città che lavoravano di nascosto per sostenere ed aiutare il nemico dall’interno.

Solo un anno dopo la vittoria finale fascista nel 1939, degli importanti psichiatri adottarono il modello “quinta colonna” per servire la loro agenda politica.

Lo psichiatra inglese John Rawlings Rees, il primo presidente della Federazione Mondiale della Salute Mentale (World Federation for Mental Health), è stato uno dei primi ad esprimere l’opinione che il ruolo della psichiatria non era la cura della “malattia mentale”, ma il controllo delle popolazioni e la manipolazione del pensiero pubblico. Nel descrivere come questa meta doveva essere raggiunta; Rees si riferiva direttamente alle attività da “quinta colonna” degli insorti.

Nel 1940 egli richiese che l’ideologia psichiatrica doveva essere portata a “permeare ogni attività educativa nella nostra vita nazionale .... La vita pubblica, la politica e l’industria dovrebbero tutte essere all’interno della nostra sfera di influenza.” Proseguì per affermare: “abbiamo portato degli utili attacchi nei confronti di diverse professioni. Le due più facili sono naturalmente gli insegnanti e le Chiese: le due più difficili sono la giurisprudenza e la medicina .... Se dobbiamo infiltrare le attività professionali e sociali di altre persone, ritengo che dovremmo imitare i Totalitari ed organizzare un qualche tipo di attività di quinta colonna!”

Per apprezzare l’allarmante natura delle affermazioni di Rees, è importante conoscere in cosa consisteva l’ideologia psichiatrica del suo tempo. Si basava completamente sulle teorie di “igiene mentale” che “giustificavano” la sterilizzazione e l’eutanasia come “soluzione” per coloro che gli psichiatri consideravano “inferiori”.

Sebbene Rees fosse uno psichiatra britannico, la sua organizzazione “quinta colonna” iniziò ad infiltrare la società con la precisa follia che aveva alimentato i nazisti.

E contrariamente alle spiegazioni revisioniste e post-belliche, i nazisti non forzarono gli psichiatri a servire i loro scopi. Della documentazione storica mostra l’esatto contrario.

Nel 1933 lo psichiatra tedesco Ernst Rudin fu il principale artefice della legislazione che diede il via alla sterilizzazione in massa e ai programmi di ’eutanasia’ nazisti. Nei sei anni successivi vennero eseguite 375.000 sterilizzazioni forzate, di cui oltre 300.000 sui cosiddetti minorati psichici come i ’deboli di mente’, gli ’schizofrenici’ e gli alcolizzati.

La responsabilità di queste incomprensibili violazioni ai diritti umani veniva normalmente attribuita a Hitler, la Gestapo o i nazisti in generale. Ma Rudin stesso successivamente si vantò del fatto che: “Si dovrebbe innanzitutto notare che furono principalmente gli psichiatri che indicarono allo stato e al partito gli immensi pericoli genetici che alcuni schizofrenici e malati di mente rappresentavano per il futuro della nostra nazione....”

Egli inoltre scrisse, “Solo grazie ad Adolf Hitler il nostro sogno degli ultimi trent’anni, quello di applicare l’igiene razziale alla società, divenne una realtà.”

Inizia la copertura

Con i 100.000 assassinii della ’eutanasia’ psichiatrica al 1943, Rudin iniziò a sviluppare i piani per coprire il ruolo che gli psichiatri avevano avuto nelle atrocità naziste. Egli osservò che “la reputazione degli psichiatri è frequentemente minata.... Tutto deve essere fatto adesso per ostacolare l’abitudinario discredito della professione psichiatrica.”

Alla fine della guerra e con la disfatta nazista, certamente qualcosa doveva essere fatto per assicurarsi che il “sogno” psichiatrico non perisse in una fornace di discredito pubblico ed ufficiale, specialmente da parte degli alleati vittoriosi.

Quella meta venne portata avanti dall’istituzione di organizzazioni psichiatriche internazionali come la World Federation of Mental Health (WFMH) e la World Psychiatric Association (WPA).

Quando Rees e i collaboratori psichiatrici fondarono la WFMH nel 1948, il delegato tedesco del congresso fondatore era lo psichiatra Friederich Mauz.

Solo tre anni prima, Mauz era stato un consulente del “T4” segreto di Hitler—il centro di comando per tutti i programmi di “eutanasia” nazista. (“T4” indica l’indirizzo dei quartieri generali segreti: via Tiergarten, 4, Berlino)

Werner Villinger, ’l’esperto dei bambini’ nel Comitato di Eutanasia “T4” responsabile dell’assassinio di 275.000 vittime psichiatriche, inclusi molti bambini, era anche un membro fondatore della WFMH.

Gli esperimenti continuano

Dopo la guerra, gli esperimenti concepiti dagli psichiatri nazisti continuarono quasi senza interruzioni, ma sotto differenti padroni.

Per tutti gli anni ’50 molti psichiatri condussero pericolosi, e persino fatali, esperimenti su vittime inconsapevoli agli ordini dei loro governi.

Uno di loro era lo psichiatra canadese Ewen Cameron che divenne in seguito il primo presidente della WPA.

Cameron condusse esperimenti di ’controllo mentale’ finanziati dalla CIA americana che lasciò molte delle sue vittime involontarie o morte, pazze, o danneggiate senza speranza. Alcuni sopravvissuti ai suoi esperimenti successivamente denunciarono il governo canadese, accusandolo di aver distrutto la loro memoria e la loro personalità nel corso degli esperimenti di lavaggio del cervello.

Cameron non agiva affatto da solo. Nel 1953 lo psichiatra addestrato in Germania e alto dirigente del WFMH, Paul Hoch, somministrava una overdose fatale di medicinali al tennista professionista Harold Blauer. A quel tempo Hoch stava conducendo degli esperimenti finanziati dalla CIA di “controllo mentale”. (Nel 1988, a nove vittime di simili ’ricerche’ venne pagato un risarcimento per danni di $ 440.000 dalla CIA.)

Gli psichiatri furono coinvolti il molti esperimenti di “controllo mentale” nel proseguimento delle loro attività di “quinta colonna” nel corso degli anni ’50 e seguenti. La natura di tali esperimenti è rivelata nei documenti della CIA ottenuti attraverso la Legge sulla Libertà d’Informazione.

Riferendosi al lavoro di “uno psichiatra di chiara fama,” un documento affermava: “...[L]a macchina per elettroshock standard può essere usata in due modi. Una messa a punto ... produce il normale trattamento di shock elettrico (con convulsioni) che produce amnesia dopo un certo numero di trattamenti.... [L]’altra o una messa a punto inferiore della macchina produce un tipo differente di shock ... quando questa è applicata senza convulsioni ha l’effetto di far parlare un uomo...”

Questo “trattamento” di elettroshock “normale” è praticamente la stessa procedura usata oggi in tutta l’Italia.

Necessità di un’inchiesta

“Sollecitiamo il Consiglio d’Europa ad applicare formalmente le sue raccomandazioni del 1994 per una più rigida sorveglianza della psichiatria,” ha detto Cestari, “perché solo un imparziale sistema ispettivo a livello europeo avrà l’autorità di esporre ciò che sta davvero accadendo nella psichiatria pubblica e privata in tutta Europa. Ma persino più urgente è una inchiesta a livello europeo sui tentativi delle organizzazioni psichiatriche di infiltrare e influenzare settori non medici della società secondo le mete stabilite da ribelli come Ernst Rudin e John Rawlings Rees.”


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