La Chiesa di Scientology riconosciuta come religione dallo Stato italiano
on Decreto n. 134, reso pubblico lo scorso ottobre, il Ministero delle Finanze Italiano ha confermato che la Chiesa di Scientology di Verona è esente dalla vidimazione annuale dei libri contabili in quanto la vidimazione “non [è] contemplata a carico delle associazioni religiose, prive di scopo di lucro”.
La Chiesa di Scientology ha come unico scopo “la formazione religiosa dei propri associati o partecipanti mediante corsi qualificati di istruzione privata sulle scritture religiose, sui riti e sulle tecniche create dal fondatore della religione L. Ron Hubbard,” stabilisce il decreto.
Come descritto nella notizia pubblicata da La Repubblica, “lo Stato italiano ha riconosciuto a Scientology la dignità - e la realtà - di religione.”
Analogo decreto è stato emesso, in modo quasi contestuale, per la Chiesa di Scientology di Padova. Entrambi riflettono una precedente decisione del Ministro delle Finanze Vincenzo Visco, riguardanti la Chiesa di Scientology di Nuoro. Per quanto riguarda le sue attività il Ministro conferma che “non è ravvisabile alcuna finalità commerciale, in quanto diretta fondamentalmente alla formazione ed alla divulgazione del culto, dell’etica, dell’assistenza, dell’istruzione e formazione pastorale nonché del proselitismo.”
Il Direttore degli Affari Pubblici della Chiesa di Scientology, Fabio Amicarelli, ha accolto positivamente la notizia. “Abbiamo sempre avuto il massimo rispetto nelle Istituzioni, anche nei momenti in cui la discriminazione nei nostri confronti aveva assunto toni drammatici,” ha affermato. “Adesso, a poco più di un anno dalla famosa sentenza della Corte di Cassazione che ha spazzato via ogni tentativo di discriminazione nei confronti delle migliaia di scientologi italiani, questo decreto del Ministero delle Finanze non solo chiude definitivamente con il passato ma ci permette di guardare con fiducia ad un’Intesa, come previsto dall’articolo 8 della nostra Costituzione.”
Criticismo “illogico”
Nell’ottobre 1997, la Corte di Cassazione aveva annullato una sentenza del dicembre 1996 della Corte d’Appello di Milano che sosteneva che solo le religioni basate sulla tradizione giudaico-cristiana sono valide.
La Cassazione ha anche dissipato molte dicerie su Scientology, descrivendo tali critiche come “illogiche” e “ben lontane dall’avere il rilievo loro attribuito dai giudici di merito [Corte d’Appello].” Le insinuazioni possono essere rese condannatorie, “ma solo ad una prima lettura, avulsa dal contesto,” ha affermato la Corte. Dopo un accurato esame, e rivedute nel contesto appropriato, le attività della Chiesa, incluso quella del proselitismo, “indefettibilmente propria di ogni religione o confessione religiosa”, prendono una luce diversa.
Giuliano Pisapia, presidente uscente della Commissione Giustizia della Camera, ha affermato: “Si tratta di una decisione importante e coraggiosa che afferma un principio fondamentale per una società democratica, principio particolarmente importante nel caso delle minoranze religiose la cui tutela è alla base di uno stato di diritto...”
Valutate assieme, la sentenza della Corte di Cassazione e i decreti del Ministero delle Finanze rappresentano una tendenza positiva verso la libertà e il rispetto dell’individuo in Italia.
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