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Storica marcia attraversa l'Italia
 
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DIRITTI DELL OUMO
Storica marcia attraversa l’Italia







In marcia per la libertà religiosa: Milano (sopra e nel riquadro); convento cattolico al San Bernardo (sinistra).

Celebrità e autorità commemorano i diritti umani, monito contro l’intolleranza religiosa

L
e attività per commemorare il 50° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, sottoscritta nel dicembre 1948, sono continuate in tutto il 1998. Ma uno degli avvenimenti più significativi ha avuto luogo lo scorso agosto, quando una folla entusiasta si è radunata al confine con la Svizzera per dare il benvenuto agli atleti che hanno preso parte alla storica marcia di 3.225 chilometri, la “Marcia Europea per la Libertà Religiosa”, organizzata dalla Chiesa di Scientology.

Il team ha fatto il suo ingresso in Italia dal Passo del Gran San Bernardo, dopo che i 19 marciatori hanno superato le montagne. Al gruppo è stato dato un benvenuto da eroi da parte dei sindaci di tre cittadine valdaostane, che hanno partecipato alla cerimonia insieme alla polizia di frontiera italiana, al Presidente dell’ufficio turistico del Gran San Bernardo e ad una delegazione di cittadini.

I marciatori avevano attraversato già sei nazioni prima di giungere in Italia, portando una torcia di libertà per commemorare il 50° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Dopo il benvenuto al confine italo-svizzero la marcia ha quindi proseguito per Torino dove è stata accolta da rappresentanti di diverse fedi, compresi cattolici, protestanti ed altri gruppi, con una toccante cerimonia tenutasi nella sede del Consiglio Regionale e benvenuta dalle autorità che hanno sostenuto questa iniziativa per la libertà religiosa ed i diritti umani.

Al loro arrivo a Milano, proprio vicino al Duomo, i marciatori hanno trovato un’altra folla entusiasta ad attenderli, avvertita dalle notizie diffuse dai media e dal passaparola. Ugualmente a Brescia, Verona e Padova, dove la Marcia e gli organizzatori sono stati ricevuti da rappresentanti del Consiglio Regionale veneto.

Bolzano è stata l’ultima tappa italiana prima di passare la torcia della libertà in mano agli austriaci che attendevano al confine al Passo del Brennero.

Durante tutta la maratona, gli atleti e gli organizzatori si sono incontrati con molte autorità, leader religiosi e della comunità, nel loro passaggio in paesi e città. Hanno anche raccolto migliaia di firme su un Proclama per i Diritti Umani lungo qualche metro, che aveva la funzione di riaffermare gli ideali della libertà religiosa espressi nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Autorità dell’Aia, del Parlamento Europeo in Belgio, alla sede dell’UNESCO in Francia e alle Nazioni Unite in Belgio hanno tutti offerto sostegno e sottoscritto il Proclama.

“Raduno per la Verità”

La Marcia è culminata a Francoforte in un massiccio “Raduno per la Verità” il 10 agosto. Centinaia di italiani si sono recati a Francoforte per unirsi ai 6.500 cittadini europei, autorità e leader religiosi che hanno partecipato al raduno.

In prossimità della Piazza, gli atleti hanno passato la torcia della libertà alla dottoressa Gabriele Yonan, una studiosa di religioni della Università Libera di Berlino, all’avanguardia degli sforzi per stabilire tolleranza ed equità per le minoranze religiose in Germania, paese nel quale minoranze etniche e religiose hanno sofferto una crescente discriminazione nel corso dell’ultimo decennio del governo di Helmut Kohl, recentemente caduto.

Il sig. Irving Sarnoff, fondatore di Amici delle Nazioni Unite, si è rivolto alla folla sottolineando l’importanza della Marcia Europea e del Proclama. Amici delle Nazioni Unite è un’organizzazione internazionale che assiste i leader dell’ONU nell’ottenere una volontaria esecuzione alle disposizioni e agli scopi della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Sebbene la storia abbia visto “violenza brutale e la sottile distruzione dello spirito umani di molti popoli,” ha detto il sig. Sarnoff, “non c’è dubbio in me che alla fine la libertà e la tolleranza supereranno l’odio malvagio e il bigottismo. In questo giorno, qui a Francoforte, dedichiamoci nuovamente per celebrare la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e dire al mondo ’Mai più intolleranza’.”

Il professor Alonso Galan, da Madrid, ha preso la parola tra le tante autorità religiose da tutto il mondo che hanno sostenuto la manifestazione e il Proclama.

Il professor Galan è dottore in filosofia e abilitato in Teologia (cum laude). Ha conseguito la sua laurea all’Università Gregoriana e alla Facoltà Pontificia di San Bonaventura, entrambe in Roma. È stato moderatore di congressi ecumenici, diretti dal Vaticano, nei quali ha lavorato con Papa Giovanni XXIII e Papa Paolo VI.

Al raduno di Francoforte ha detto: “La libertà religiosa e i diritti umani derivano dal dialogo e dalla comprensione.

Queste sono le fondamenta della democrazia.

I paesi che non rispettano tali diritti devono guardare al di là delle differenze di colore e di credo, e riconoscere i diritti umani fondamentali,” ha proseguito il professor Galan. “Dedicandosi sinceramente agli ideali della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ciò diventa possibile.”

Eli Gampel, leader della comunità centrale degli ebrei ortodossi in Germania, Mohammed Herzog, presidente della associazione Islamica dei musulmani di lingua tedesca, e rappresentanti dei Mormoni, Sikh e di cristiani carismatici in Germania, si sono uniti alla dottoressa Gabriela Yonan nel richiamare coloro che nel governo tedesco stanno fomentando intolleranza religiosa a cessare la discriminazione e iniziare a promuovere libertà e tolleranza.

Momenti della Marcia

Il team era composto da 5 membri permanenti a cui si univano marciatori locali ad ogni nazione in cui facevano ingresso, i quali hanno corso sino alla frontiera successiva. Ad ogni confine, veniva tenuta una cerimonia per il passaggio della torcia della libertà.

Il passaparola sulla Marcia si diffondeva nei paesi e nelle città lungo il percorso, con i mezzi d’infomazione che annunciavano l’arrivo. I giornalisti e la polizia cercavano i marciatori ai loro alloggi e nelle città di tappa per sentire le loro esperienze, per sottocrivere il Proclama e per suggerire preziose indicazioni circa il miglior percorso da seguire.

“È stata un’esperienza incredibile,” ha detto il marciatore scientologo John Radich. “Siamo stati i benvenuti ovunque. Le persone si sono dimostrate davvero amichevoli e di supporto. C’è un incredibile accordo circa il bisogno di libertà religiosa. I veri diritti umani non fanno alcuna differenza con le credenze religiose.”

Francesca Antonucci, della Chiesa di Scientology italiana, ha detto che la Marcia e il raduno dovrebbero “ricordare ai leader europei l’importanza della libertà religiosa in un momento in cui gli ideali di tolleranza e diritti umani espressi nella Dichiarazione sono minacciati da misure governative repressive.”

È possibile visionare un sito Internet con i dettagli del raduno al seguente indirizzo http://religioustolerance.net.


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