appresentanti di grandi religioni e minoranze, vecchie e nuove, si sono recentemente riunit a Palazzo Lascaris, la sede del Consiglio della regione Piemonte, per discutere sul tema della libertà religiosa.
Al convegno intitolato “Diritti umani e salvaguardia della libertà di religione”, organizzato dalla Chiesa di Scientology di Torino, hanno pure partecipato rappresentanti di associazioni laiche e culturali.
Nel suo discorso di apertura, il Vice Presidente del Consiglio regionale, dottoressa Marta Minervini, ha sottolineato come la cultura della tolleranza sia l’unica perseguibile: “L’importante,” ha detto, “è adottare accanto alla nostra fede - o avere al posto della fede che non abbiamo - un’altra, molto umana, ma ad un tempo anche trascendente: quella della tolleranza.”
Tra i relatori del convegno, il Pastore Giorgio Bouchard ha rievocato le persecuzioni subite dai Valdesi nel corso dei secoli ed ha ricordato al congresso che il 1998 è il 150° anniversario delle Patenti Albertine, con le quali nel marzo 1848 Carlo Alberto emancipava i valdesi e gli ebrei.
“I valdesi”, ha affermato Bouchard, “un processo dopo un altro, hanno conquistato ’sul campo’ il diritto alla libertà religiosa”, definendolo un diritto da non dare per scontato ma per cui bisogna lottare e continuamente ricercare attraverso il dialogo.
Il consigliere regionale Marco Bellion ha anch’egli evocato le Patenti Albertine ed ha presentato una proposta di legge regionale per la celebrazione del 150° anniversario della concessione dei diritti civili e politici alle due minoranze.
Al di là dell’indubbio fatto storico concomitante che interessa due minoranze religiose, esiste un fattore sociale che prende il via dal principio della libertà religiosa, in quanto, come viene ricordato nella relazione che introduce la legge regionale, “la libertà religiosa non è infatti solo possibilità di esprimere i propri valori, ma è altresì possibilità e libertà di inserirli in un rapporto di dialogo e di fattiva partecipazione alla crescita di una comunità civile, aperta e partecipe.”
Il professor Guido Fubini, presidente della Comunità Ebraica di Torino, è intervenuto per ricordare, attraverso la storia ebraica contemporanea, come la libertà religiosa debba essere garantita per tutti e, riferendosi all’articolo 8 della Costituzione, ha riaffermato come la via delle Intese sia l’unica via perseguibile affinché i diritti religiosi possano venire affermati in Italia.
Il pregiudizio porta ad ulteriore intolleranza
Diversi gli interventi del mondo dell’Islam, aperti con una relazione di un Imam di una moschea torinese, Bouriqi Boutcha, e proseguiti con quello di Mustafa El Kharbibi, consulente per l’immigrazione del Ministero di Giustizia. Quest’ultimo ha ricordato come il pregiudizio religioso porti ad equivoci che è quindi difficile correggere e come questa situazione porti facilmente all’intolleranza.
I pregiudizi come limite alla libertà religiosa sono anche stati indicati dal Professor Carlo Ottino come l’ostacolo principale da sormontare. Il Direttore di ‘Laicità’ ha indicato nell’informazione puntuale, corretta e continua, lo strumento per portare il rispetto dei diritti civili e della libertà religiosa.
In rappresentanza della Fede Baha’i, il dottor Sebart ha presentato il lavoro svolto dalla comunità Baha’i; per promuovere la realizzazione dei diritti umani, di cui la libertà religiosa ne è parte integrante.
Come misura pratica, Fabio Amicarelli della Chiesa di Scientology, ha presentato la pubblicazione “Il ripristino e la salvaguardia della libertà di religione - come proteggere i tuoi diritti umani in Europa “. Questo valido manuale pratico traccia una mappa europea, paese per paese, della situazione sulla libertà religiosa ed informa il singolo cittadino appartenente ad una qualsiasi confessione religiosa, dei propri diritti e degli strumenti legali esistenti per porre rimedio ad eventuali violazioni.
Diversi altri interventi tra i quali quello dell’avvocato Bruno Segre, direttore del periodico L’Incontro, di rappresentanti religiosi e laici, hanno confermato l’interesse verso la libertà religiosa, visto sempre più come un fondamento per una reale democrazia. Tutti hanno concordato nel sostenere gli ideali di tolleranza e di rispetto reciproco espressi nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, proclamata 50 anni fa dalle Nazioni Unite.
Come è stato sottolineato in un articolo di La Repubblica intitolato ‘Libertà di religione nella società multietnica,’ che commentava il convegno, “lo Stato laico deve quindi crescere nell’ascolto del pluralismo, garantendo i diritti di libertà a tutti, e cercando con impegno accordi bilaterali con le diverse religioni, attraverso l’informazione e soprattutto l’educazione.”
Questo convegno si inserisce in una serie di iniziative per la tutela della libertà di religione, cui la Chiesa di Scientology sta partecipando in sede nazionale ed internazionale (vedi l’articolo “Storica marcia attraversa l’Italia”,), a beneficio di tutte le minoranze religiose.
Questa vigilanza nel difendere la libertà religiosa comprende la sentenza emessa dalla Corte di Cassazione in un caso che interessava proprio la Chiesa di Scientology e di cui beneficeranno tutte le minoranze religiose. (vedi sotto). Tale sentenza ristabilisce fermamente i principi costituzionali di laicità dello stato, cancellando dalla cultura giuridica una precedente sentenza che avrebbe altrimenti limitato il riconoscimento di “religione” alle sole confessioni di radice giudaico-cristiana.
Copie di “Il ripristino e la salvaguardia della libertà di religione” possono essere ottenute scrivendo a Diritti dell’Uomo, via Cadorna, 61, 20090 Vimodrone (Mi).
|