Nella tradizione della Tolleranza e del Rispetto Umano
DI ROSSANA LANATI
Chiesa di Scientology italiana
In ricorrenza del 50esimo anniversario delle Nazioni Unite, su suggerimento dell’UNESCO, il 1995 è stato proclamato l’ “Anno Internazionale della Tolleranza”.
I funzionari che hanno firmato il proclama hanno dichiarato che la tolleranza non è solo un principio morale, ma una “necessità politica e giuridica” per gli individui, le associazioni e gli stati.
Il primo articolo della dichiarazione recita:
1.1 La tolleranza è rispetto, accettazione e apprezzamento della ricchezza e della diversità delle culture del nostro mondo, delle nostre forme di espressione e dei nostri modi di esprimere la nostra qualità di esseri umani. E’ favorita dalla conoscenza, dall’apertura di spirito, dalla comunicazione e dalla libertà di pensiero, di coscienza e di fede. Tolleranza è armonia nella differenza. Non è solo un obbligo morale: è anche una necessità politica e giuridica. La tolleranza è una virtù che rende possibile la pace e contribuisce a sostituire la cultura della guerra con una cultura di pace.
1.2 Tolleranza non è concessione, condiscendenza, compiacenza. La tolleranza è, soprattutto, un atteggiamento attivo animato dal riconoscimento dei diritti umani universali e delle libertà fondamentali degli altri. In nessun caso la tolleranza potrà essere invocata per giustificare attentati a questi valori fondamentali. La tolleranza deve essere praticata dai singoli individui, dai gruppi e dagli stati.
1.3 Tolleranza è la responsabilità che sostiene i diritti umani, il pluralismo (incluso il pluralismo culturale), la democrazia e il governo della legge. Comporta il rigetto del dogmatismo e dell’assolutismo e afferma gli obiettivi espressi negli strumenti internazionali sui diritti umani.
1.4 Conformemente al rispetto dei diritti umani, la pratica della tolleranza non significa né tollerare l’ingiustizia sociale, né rinunciare alle proprie convinzioni, né fare concessioni rispetto ad essa. Significa che ognuno è libero di aderire alle sue convinzioni e di accettare che gli altri aderiscano alle proprie. Significa accettare il fatto che gli esseri umani, naturalmente diversi in aspetto, situazione, lingua, comportamento e valori, hanno il diritto di vivere in pace e di continuare ad essere come sono. Significa anche che le proprie opinioni non devono essere imposte agli altri.
Questa dichiarazione è certamente un concordato per la libertà di religione, un’arena in cui la Chiesa di Scientology è particolarmente attiva. Con i risultati ottenuti in questo campo, la Chiesa ha contribuito sensibilmente alla lotta contro l’intolleranza religiosa. Per decenni ha combattuto e vinto battaglie nei tribunali, dove ha infine ottenuto giustizia, anche in Italia. Lo stesso si può dire per quel che riguarda l’opinione pubblica, infatti per decenni ha lottato con l’obiettivo di rendere le persone più consapevoli dei loro diritti e delle loro libertà.
A questo scopo, il 17 settembre 2003 la Chiesa ha aperto un nuovo ufficio per i diritti umani e gli affari pubblici nel quartiere europeo di Bruxelles, in Rue de la Loi n. 91. Situato vicino al Parlamento Europeo e alla Commissione Europea, l’ufficio può essere facilmente raggiunto dai visitatori, il che permette alla Chiesa di elaborare e coordinare in modo più centralizzato le attività di sostegno ai diritti umani. La nuova sede serve anche da centro internazionale di pubblica informazione sulla religione di Scientology e le sue attività, con una mostra permanente che non ha uguali nel continente europeo.
In questa speciale edizione di “Diritti dell’Uomo” potrete avere informazioni più complete sull’ambito operativo del nuovo ufficio degli affari pubblici e per i diritti umani e potrete vedere quanto esso sia importante per la nostra campagna europea, al fine di raggiungere ciò che il fondatore di Scientology L. Ron Hubbard ha sostenuto per lungo tempo: “Rendete i diritti umani una realtà, non un sogno idealistico”.
Come sempre, saranno ben accette le vostre domande, commenti ed opinioni.
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