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 Informazioni ed inchieste di interesse pubblico edite dalla Chiesa di Scientology International

Drogare i Bambini
 
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DIRITTI DELL OUMO

Combattere la Droga con l’Informazione

Volontari in prima linea nelle strade italiane

 Oggi le statistiche mostrano una evidente tragedia

  • Ogni giorno almeno un italiano muore per droga; più di 450 persone perdono la vita.

  • La cifra non include coloro che muoiono a causa di crimini commessi dai tossicodipendenti.

  • E non include neppure coloro che perdono la vita sul lavoro, a casa o sulla strada a causa della negligenza di persone sotto l’influenza della droga.

    Sono fatti come questi che spingono i volontari di Dico No Alla Droga – campagna attiva in tutte le città italiane, coordinata dalla Chiesa di Scientology in tutta Europa – a distribuire ai cittadini italiani opuscoli informativi sugli aspetti negativi e i pericoli della droga in grossi eventi pubblici, davanti alle scuole, nelle discoteche e nelle piazze di città e paesi.


    I volontari della campagna contro la droga distribuiscono ai cittadini italiani opuscoli informativi sugli aspetti negativi e i pericoli della droga ai cittadini coinvolgendoli in grossi event ed organizzando raccolte di siringhe usate nella comunità.
    Mentre l’associazione distribuisce opuscoli informativi sui diversi tipi di droghe, la loro attenzione si è focalizzata su eroina, ecstasy e marijuana a causa dell’aumento del loro uso in tutta Europa nell’ultimo decennio. L’ecstasy potrebbe sembrare la più innocente delle droghe, ma è uno dei maggiori pericoli ed è ampiamente riconosciuto.

    “Più si osserva la scena, più si ha l’impressione che le droghe siano qualcosa con cui dobbiamo convivere”, dichiara Maila Ricciotti di Dico No Alla Droga di Cagliari, Queste idee sono state divulgate con l’intenzione di ridurre la popolazione all’indifferenza su questo soggetto. “Il modo per cambiare le cose è essere in disaccordo con questo, ed invertire il messaggio creando una società libera dalle droghe. Ci vuole tempo e costanza, ma si può cambiare qualunque cosa. Con questa campagna intendiamo dare la possibilità ai giovani di avere le informazioni corrette e reali sui pericoli e gli effetti della droga così che sappiano quanto le droghe siano negative e possano dire “NO” quando vengono loro offerte”.

    I volontari della campagna Dico No Alla Droga in questi anni si sono prodigati a ridurre l’indifferenza che accomuna molti cittadini italiani sul fatto che è inevitabile l’avvicinarsi alla droga e i giovani devono “provare” per imparare davvero a conoscerla.

    Maila Ricciotti sostiene che questo atteggiamento derivi da una “mancanza di effettiva educazione sulla droga”, sia da parte dei ragazzi che da parte degli adulti.

    “Le stesse persone che abbracciano la filosofia ‘prova per conoscere’, riguardo alle droghe, non si rendono veramente conto che loro o i loro figli potrebbero soffrire delle peggiori conseguenze che ne derivano: dipendenza e in alcuni casi perfino la morte. Dato che hanno una bella casa, un’istruzione e una bella famiglia, si sentono al sicuro”, continua Maila Ricciotti, “ma sta di fatto che i tossicodipendenti e le morti per droga provengono da ogni ceto sociale”.

    Cultura della droga “legale”

    Ricciotti denuncia anche un altro fattore che influenza l’atteggiamento verso le droghe: la prevalenza di droghe legali nella società, che tende a disorientare sia gli adulti che i ragazzi. L’armadietto dei medicinali di casa è pieno di farmaci, con o senza ricetta.

    Benché molti usi medici di certi farmaci siano legittimi, gli esperti internazionali sempre più unanimemente affermano che molti usi non sono necessari. Il presidente dell’International Narcotics Control Board (INCB – Consiglio Internazionale per il Controllo dei Narcotici) all’inizio di quest’anno ha messo in guardia la popolazione riguardo la crescente “cultura della ricetta” e ha dichiarato alla stampa che circa il 70% delle prescrizioni di farmaci non sono necessarie, ma avvengono per “ragioni sociali”.

    La INBC, in questi ultimi anni, ha lanciato un allarme, in modo particolare, riguardo alle prescrizioni di farmaci che hanno effetti negativi sulla personalità dei bambini. Psichiatri e medici prescrivono tranquillanti ai bambini ritenuti vivaci, con buona pace dei genitori; essi prescrivono stimolanti ai bambini ritenuti disattenti a scuola o che mostrano problemi comportamentali.

    Lo stesso fenomeno si ripete con gli adulti, che psichiatri e case farmaceutiche spingono a prendere farmaci per qualunque cosa: dal senso di ansia e paura alla compulsione a far spese. Gli antidepressivi vengono reclamizzati come “cura” per le emozioni indesiderate.

    Recentemente la stampa americana ha rivelato che l’agenzia pubblicitaria di una casa farmaceutica ha condotto una sostenuta campagna stampa che ha messo in evidenza il cosiddetto “disordine da ansia sociale” , un disturbo fino ad allora sconosciuto, facendolo apparire su un milione circa di articoli giornalistici nel corso di un anno, menzionando, nel contempo, un farmaco della casa farmaceutica come “l’unica cura conosciuta”. L’intensa campagna di marketing ne ha aumentato in modo eccezionale le vendite e i profitti. La competizione nell’industria psichiatrica è feroce.

    Le campagne pubblicitarie rivolte al consumatore, mettono sempre più in guardia dai pericoli che si corrono se non si usano psicofarmaci.

    Voci controtendenza

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    Le informazioni contenute nei nostri opuscoli danno l’opportunità ai giovani di decidere se provare la droga oppure no, contengono esperienze vissute, informazioni e i ragazzi possono scegliere tra la pressione esercitata dagli amici e le paure degli adulti
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    In questo clima di crescente “cultura della droga”, far la morale sembra non ottenere grandi effetti sui giovani. Il fatto che la gran maggioranza dei tossicodipendenti morti quest’anno in Italia abbia iniziato con la cannabis o altre droghe “leggere” non ha molto significato, poiché il pensiero prevalente è che “avrebbero potuto fermarsi in tempo”.

    Non tutti, comunque, ritengono inevitabile il declino sociale a causa della droga. Tra questi, i volontari della campagna Dico No alla Droga, i quali continuano ad informare i giovani usando qualunque mezzo. Hanno creato programmi di prevenzione per le scuole, in cui gli studenti apprendono i vari effetti delle droghe quali indifferenza, mancanza di uno scopo nella vita, riduzione della capacità di apprendere, riduzione della prestazione sessuale. Senza tener conto dei risvolti sociali derivanti dall’uso di droga — comportamento antisociale che colpisce la famiglia, gli amici e tutta la comunità.

    “Uno dei peggiori effetti della droga è la scomparsa del senso di responsabilità della persona per qualunque cosa tranne che per i suoi interessi personali “, ha detto Maila Ricciotti “Per non parlare del fatto che la droga cambia la personalità”.

    Maila Ricciotti fa notare che molte droghe ora in commercio sono state create da ricercatori psichiatrici allo scopo di alterare la personalità. “Questo è il motivo per cui gli psichiatri danno droghe e i giudici sentenziano il trattamento psichiatrico per i criminali; sperano in un cambiamento di personalità. Ma benché le droghe non cambino la personalità fondamentale di un individuo, gli appiccicano addosso una falsa personalità. Sotto l’influenza delle droghe, la persona non è più se stessa e il risultato è disastroso”.

    Una notevole richiesta di informazioni

    I volontari della campagna Dico No alla Droga, distribuiscono centinaia di opuscoli informativi in centri commerciali, ai passanti nelle strade, nei parchi, nelle piazze, nelle discoteche e in altre aree, aiutati anche dai negozianti, proprietari di discoteche, ecc. che contribuiscono a questa campagna.

    Quando è iniziata la distribuzione dell’opuscolo “Ecstasy: il traditore smascherato”, ha subito suscitato l’interesse di genitori, negozianti, insegnanti e personale sanitario, che hanno cominciato a contattare i volontari, chiedendone ulteriori copie.

    I risultati riscontrati finora grazie a questa campagna informativa sono molto incoraggianti.

    Per esempio, un’insegnante ha richiesto l’opuscolo Ecstasy: Il traditore smascherato per tutta la classe, dopo aver sentito due studenti che avevano appena letto l’opuscolo affermare in modo enfatico che non avrebbero mai preso l’ecstasy. Un altro studente ha richiesto l’opuscolo per i suoi amici; vi è poi il caso di un negoziante che ha richiesto l’opuscolo da mettere nel sacchetto della spesa di ogni cliente.

    Questi esempi testimoniano la grande richiesta di questi libretti, piccoli ma altamente informativi.

    Per ottenere maggiori informazioni riguardo alla campagna Dico No alla Droga o per avere copie gratuite degli opuscoli, contattare il: 02/60758228 oppure 02/27409264 o scrivere al seguente indirizzo e-mail: diconoalladroga@libero.it

     DICO NO ALLA DROGA, DICO SI’ ALLA VITA

    “Le droghe privano la vita delle gioie e delle sensazioni che sono, comunque, l’unica ragione di vivere”

    Questa frase del filosofo e umanitario L. Ron Hubbard ha ispirato le attività della campagna “Dico No alla Droga, Dico Sì alla Vita”, che la Chiesa di Scientology coordina fin dal 1987. La Chiesa di Scientology, nell’ambito di questa campagna sociale, distribuisce e mette gratuitamente a disposizione di quanti vogliano richiederli, opuscoli informativi sugli effetti dannosi della droga.

    Ai genitori, affermano gli organizzatori della campagna, possono essere utili questi semplici suggerimenti:

    1. Passate del tempo con i vostri figli. Fate attività piacevoli e costruttive assieme a loro.

    2. Date loro amore ed affetto. Mostrate loro che vi stanno a cuore e che possono contare su di voi.

    3. Guidateli, ma lasciate che siano loro a prendere le decisioni che riguardano la loro vita.

    4. Incoraggiateli a comunicare apertamente. Parlate loro, ascoltateli, create un’atmosfera di fiducia.

    5. Date un buon esempio. Agite e parlate come vorreste che loro facessero.

    6. Lasciate che i vostri figli imparino dai loro errori e scoprano da soli come meglio agire.













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