DIRITTI DELL OUMO



Gli standard di una nazione civile e democratica

Le celebrazioni del 50° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo vengono celebrate in tutto il mondo per significare ancora una volta come tali diritti siano la base della democrazia e del rispetto per ogni persona o gruppo di qualunque razza, colore o credo religioso.

Nella sua prefazione a un’importante pubblicazione edita dalle Nazioni Unite, il Segretario Generale Kofi Annan esprime la speranza che il volume verrà usato ampiamente dai partners delle Nazioni Unite nei governi e nella società civile e che aumenti la consapevolezza dell’inestimabile lascito di cui tutti godiamo e che tutti condividiamo.


Accuse di eresia, nei tribunali e nei media, sono fuori luogo nelle democrazie moderne.
 

La speranza contenuta in tale appello ha un senso se si considerano le violazioni a quei diritti umani e a quegli standard che ogni nazione che si considera civile e democratica dovrebbe rispettare.

Con questo articolo si invitano i lettori a prendere posizione affinché il rispetto per le minoranze religiose venga attuato in nome della Costituzione italiana che rimane, alla luce dei fatti di cui sopra, l’unica garanzia per la giustizia sociale che sino ad ora, è bene riconoscere, alla fine è stata sempre riconosciuta alla Chiesa di Scientology.

Ma quanti altri gruppi, o persino semplici cittadini, hanno patito o patiranno ancora a causa di informazione di parte guidata da interessi nascosti e dalle bugie dei mercanti del caos?

Quanti avranno la forza di resistere alle menzogne ed agli attacchi mirati a distruggere una minoranza o la reputazione di una persona o di un gruppo?

La risposta è che nessuno dovrebbe trovarsi a far fronte ad una campagna persecutoria a causa delle sue convinzioni. Questo è stato il messaggio nel 50° anniversario della Dichiarazione.

La soluzione risiede nelle mani del popolo italiano.



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