DIRITTI DELL OUMO



Annamaria Caruso e le sue “informazioni” sulle vicende processuali

La dottoressa Annamaria Caruso era il sostituto procuratore generale del processo d’appello di Milano che è risultato in una sentenza “illogica”, respinta dalla Corte di Cassazione nell’ottobre 1997. La dottoressa Caruso ha manifestato ostilità fin dalla prima udienza. Quando un procuratore francese le chiese delle informazioni sul processo di Milano, non ha esitato a fornirle, ma solo “informazioni” incomplete e negative.

Innanzi tutto ha riferito del processo definendolo un “processo agli scientologi in Italia” e affermando che gli imputati erano stati tutti condannati. Ha però “dimenticato” di scrivere che il giudizio non era definitivo perché pendeva il ricorso avanti la Corte di Cassazione. Ha inoltre taciuto sulle molte sentenze favorevoli, talune definitive, di molti altri tribunali d’Italia, tutte prodotte in quel giudizio.

Ha anche affermato che la Corte di Cassazione avrebbe condannato gli imputati per truffe aggravate, circonvenzioni e reatri tributari; senza precisare che per molti reati la Corte di Cassazione ha applicato l’amnistia e la prescrizione, in applicazione dell’art. 152 cpp, senza entrare più nel merito dei fatti annullando conteporaneamente la sentenza della Corte d’Appello di Milano, ritenuta “illogica”.

Questo stesso atteggiamento è stato confermato dalla sua intervista trasmessa da “Verissimo” di Piero Vigorelli, nel servizio curato da Alberto Duval. Nell’intervista la dottoressa Caruso ha dato una descrizione del ’processo di Milano’ che è davvero unilaterale e ingiusta per un magistrato, come incaricata dell’accusa. Essa ha infatti affermato che, dopo un’assoluzione generalizzata del processo di primo grado, la Corte d’Appello [di Milano] aveva sentenziato contro Scientology e che, però, questa condanna non è ancora definitiva perché la Cassazione ha nuovamente cassato il secondo giudizio di appello e dovrà essere celebrato un terzo giudizio d’appello. Ha in pratica anticipato l’esito del processo, con buona pace delle ragioni della Cassazione.

Contrariamente a quanto afferma la dottoressa Caruso, una sentenza ’cassata’ è una sentenza che per definizione non ha più valore giuridico essendo stata annullata dai giudici di legittimità. Voler presentare una tale sentenza come ancora valida, anche se non definitiva, è illegittimo e falso. Da questa affermazione si evince chiaramente l’intento persecutorio della procura ambrosiana nei confronti della religione di Scientology. Tale intento si manifesta con lo stravolgimento delle direttive e del giudizio di un organo superiore, quale è la Corte di Cassazione.

Ciò è ancora più evidente considerando l’inequivocabile intento della seconda sentenza della Corte di Cassazione (ottobre 1997)


Continua...



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